NEW del 09 febbraio 2006

 
     

Rula Jebreal : una questione di cervello , non di pelle
di Rita Guma

Quanto accaduto nel programma Matrix dell'altra sera - quando il ministro Calderoli si e' riferito a Rula Jebreal come "quella signora abbronzata", con riferimento al colore della sua pelle - si presta a qualche riflessione.

Premetto di non essere schierata per simpatia, anzi, inizialmente ero scettica sulla Jebreal ed i suoi primi ingaggi mi sembravano un'operazione 'di facciata', ma ha conquistato col tempo la mia stima mostrando di essere documentata, saper fare domande anche scomode e di saper gestire in tempo reale la piega inedita presa dal dibattito, seppure in qualche occasione - specialmente all'inizio - mi sembrava facesse qualche interruzione di troppo.

Riguardo all'episodio in esame - al di la' dell'ovvia considerazione sul razzismo insito nella circonlocuzione usata da Roberto Calderoli per ovviare alla dimenticanza del nome (possibile) che poteva indurre a definirla ad esempio 'la giornalista di La7', come era stata presentata - ci sono altri due aspetti a mio giudizio da considerare.

Il primo e' il fatto che la Jebreal sia stata classificata per il colore della sua pelle, che e' lo stesso di Magdi Allam, che era presente ed era considerato invece solo quale giornalista ed esperto del mondo islamico. In questo caso credo sia stato non secondario il suo essere donna (e attraente). E' tipico di alcuni usare come arma di delegittimazione di una donna che abbia una differente idea cenni ad aspetti fisici, mostrando quindi indifferenza ai suoi argomenti ed alla sua intelligenza (del genere: di' quello che vuoi ma sempre donna resti). Peraltro si dovrebbe avere il massimo rispetto per un donna di cultura araba che mostra tanta indipendenza.

Il secondo e' la reticenza di Mentana ad affrontare l'argomento. Il solitamente spigliato telegiornalista ha preceduto il suo 'richiamo' al ministro con imbarazzati giri di parole in cui affermava tra l'altro non essere suo dovere ne' suo compito quello di sollevare il problema.

Ricordo una puntata di Omnibus qualche giorno fa con il premier Berlusconi, in cui la conduttrice era appunto la Jebreal. Il premier, come suo costume, aveva fatto precedere la risposta ad un quesito di un giornalista de Il Riformista affermando che il suo giornale era di sinistra ed etichettandolo come comunista. In quell'occasione Rula e' intervenuta con sicurezza, affermando che, essendo la 'padrona di casa' era suo compito difendere un suo ospite, e non aveva torto, non trattandosi di un dibattito, ma di una semplice intervista.

A maggior ragione nel caso della Jebreal, era proprio dovere di Mentana intervenire, dato che la giornalista palestinese era stata invitata a partecipare al programma da lui condotto non per un faccia a faccia politico in cui sapeva di rischiare di doversi difendere, ma come esperta dell'Islam, per discutere sulla questione delle vignette su Maometto e sulle violenze che ne sono seguite.

Occorre dire che nella gestione di vicende analoghe, la giornalista ha dimostrato - oltre ad un tratto tipico della cultura araba, quello dell'ospitalita' - maggiore indipendenza e professionalita'.

E proprio come professionista la difende l'Associazione Stampa Romana, che ha espresso il proprio sdegno e la condanna per "l'atteggiamento razzistico usato dal Ministro Calderoli nei confronti della giornalista Rula Jebreal", commentando che e' "si tratta di un atteggiamento meschino che offende le Istituzioni e i più elementari valori di convivenza". I giornalisti dell'Assostampa romana si sono quindi rivolti "al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio perché esprimano alla collega Jebreal la solidarietà delle Istituzioni repubblicane".

Speciale immigrazione e razzismo

___________

NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

 

 

Italia: meno anni di carcere per propaganda razzista

Dialogo fra culture alla base della pace