NEW del 06 febbraio 2006

 
     

Vignette Maometto : comunita' islamica Italia chiede azioni legali
di osservatoriosullalegalita.org

Intervenendo sulla vicenda delle caricature di Maometto pubblicate dal giornale piu' letto di Danimarca, il "Jyllands-Posten", l'UCOII (Unione Comunita' Islamiche Italiane) definisce "gravemente offensive nei confronti del Profeta Muhammad" le vignette ed esprime "la sua condanna più netta e il suo dolore per quanto avvenuto".

L'UCOII aggiunge che "il rispetto del sentimento del sacro e della figura dei grandi uomini che hanno dato forma storica alla rivelazione di Dio, fa parte del bagaglio che ogni civiltà dovrebbe avere. Non si tratta infatti di condividerlo ma appunto di rispettarlo e fare di questo rispetto uno strumento di relazione tra i diversi, un’offerta di pace... la venerazione per TUTTI i profeti e la massima deferenza per le religioni, fa parte della nostra cultura e della nostra giurisprudenza religiosa" e ricorda la "posizione netta" presa in occasione di alcuni attacchi alla croce in difesa "del sentimento dei nostri concittadini che quel simbolo venerano e in cui si riconoscono".

L'UCOII ha chiesto "alla magistratura di intervenire, usando la legge Mancino, nei confronti degli organi di stampa che hanno pubblicato e continuano la pubblicazione delle vignette offensive" in Italia. Ha inoltre chiesto ai "fratelli e sorelle" musulmani in Italia "di mantenere la protesta nei canoni della più stretta legalità e moderazione e di vigilare affinché non si lasci alcuno spazio a provocatori ed altri mestatori che operano con l'intento di sminuire la dignità dell’Islam e dei musulmani".

L'UCOII chiede anche la solidarieta' del mondo cristiano, ed in risposta giunge immediata una dichiarazione del portavoce della Santa Sede Joaquin Navarro Valls, secondo cui "il diritto alla libertà di pensiero non può offendere il sentimento religioso dei credenti di qualsiasi religiose" e "l'intolleranza verbale o reale, da qualsiasi parte venga, come azione o come reazione, costituisce sempre una seria minaccia alla pace".

La nota stampa - che definisce "deplorevoli" le violente rezioni di alcuni fedeli musulmani - sottolinea che pero' "le offese arrecate da una singola persona o da un organo di stampa non possono essere imputate alle istituzioni pubbliche del relativo Paese, le cui Autorità potranno e dovranno, eventualmente, intervenire secondo i principi della legislazione nazionale".

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