NEW del 05 febbraio 2006

 
     

Caricature Maometto : Papi , premier e fanatici predicatori
di Rita Guma

Alcuni fatti storici recenti possono aiutarci a comprendere meglio la vicenda delle caricature di Maometto e le relative reazioni.

- papa Ratzinger:
a maggio 2005 il sito Indymedia pubblica un fotomontaggio di Papa Ratzinger in divisa da nazista e la scritta "papa nazista" (il papa ha effettivamente fatto parte della gioventu' hitleriana). Il sito viene posto sotto sequestro dalla procura di Roma per vilipendio della religione e della figura del Papa. Il Gip afferma che la pubblicazione ostenta disprezzo per il sentimento religioso e per la persona del Papa. "L'offesa - osserva il magistrato - è stata fatta pubblicamente al ministro del culto collocato al vertice della gerarchia ecclesiastica cattolica".

- papa Woytila:
il 25 gennaio 2005 un tribunale di Varsavia condanna al pagamento di 5.000 euro il giornalista Jerzy Urban per aver insultato un Capo di Stato straniero. Il giornalista aveva scritto un articolo sulla rivista satirica "No" il 15 agosto 2002, dove descriveva il papa Giovanni Paolo II come "un uomo anziano impotente che offre uno spettacolo di orrore al pubblico". L'editoriale - pubblicato mentre il Papa visitava la nativa Polonia - era intitolato "Il sadomasochista ambulante".

- Berlusconi:
dopo una sola puntata il programma Raiot di Sabina Guzzanti viene soppresso. La giustificazione e' che il programma (come molti altri mai fermati) ha generato delle querele e occorre proteggere la RAI, ma anche dopo che le querele cadono il programma non viene ripreso. Per questo programma e per quello di Luttazzi - pure soppresso - si parla di limiti alla satira che nulla hanno a che vedere con la diffamazione. I due programmi hanno pero' in comune una cosa: aver parlato della storia giudiziaria di Silvio Berlusconi e di suoi amici, fatti che i tribunali riconoscono essere veri.

- D'Alema:
una vignetta di Forattini dell'ottobre '99 rappresenta l'allora presidente del Consiglio Massimo D'Alema con una sorta di papiro, una voce che chiede "allora, arriva ’sta lista?" (il dossier Mitrokhin) e D’Alema che risponde "Un momento! Non s’è ancora asciugato il bianchetto!". In quell'occasione D'Alema disse: "Fermo restando il diritto alla satira che tengo in massimo conto, contiene solo informazioni false e diffamatorie" e chiese tre miliardi di danni. Dopo aver fatto pace chiese pero' "quale differenza separa la responsabilità di un giornalista che nel suo editoriale scrive'D’Alema ha alterato il dossier' da quella di un disegnatore che esprime lo stesso concetto?". In quell'occasione fu cancellata una puntata di Porta a Porta sulla vicenda, ma fu Vespa a reputarla poco opportuna.

- Maledizioni:
a luglio 2006, prima del ritiro da Gaza, i rabbini cabalisti di Gerusalemme avevano pronunciato la "Pulsa de Nura", una invocazione per il castigo degli Ebrei che mettono in pericolo il proprio popolo. Non si tratta necessariamente di una condanna a morte, ma nel 1995 un provvedimento simile fu adottato nei confronti del premier laburista Yitzhak Rabin e dopo poche settimane questi venne ucciso da un Ebreo integralista.
Il telepredicatore evangelico americano Pat Robertson nel 2005 ha invocato pubblicamente la furia divina sul presidente venezuelano Chavez e l'intervento di Dio sulla Corte Suprema USA affinche' facesse morire altri giudici dopo il defunto John Rehnquist e Bush potesse riempire i posti vacanti con conservatori filocristiani per promuovere una giustizia ed uno Stato piu' confessionale.
A gennaio di quest'anno ha dichiarato in TV che Ariel Sharon - che stava combattendo per la sua vita con un respiratore dopo l'emorragia cerebrale e l'operazione che ne era seguita - sarebbe colpevole di aver diviso la terra ebraica contravvenendo alle indicazioni della Bibbia e percio' aveva meritato la punizione divina. Aggiungeva che qualsiasi altro premier israeliano ne seguisse le orme sarebbe colpito dalla furia divina.
Un altro reverendo americano, Jerry Falwell, dichiara che "l'AIDS e' la punizione di un Dio giusto contro gli omosessuali", mentre fra i teocon USA si contano la signora Phyllis Schlafly, presidente di una potente organizzazione, la quale giudica le donne inferiori agli uomini, e il politico Tony Perkins, anch'egli supportato da facoltose associazioni, che ha simpatie per gli ex Ku Klux Klan e per il gruppo per la supremazia bianca del Consiglio conservatore della Louisiana.

Quanto sopra (ma molti altri casi si potrebbero citare) per sottolineare che il concetto di limite alla satira negli occidentali e' piuttosto elastico, e dipende da chi ne viene colpito, nonche' per evidenziare che di fanatici che lanciano maledizioni per motivi religiosi o cui la religione fa dimenticare i diritti umani ve ne sono in tutte le civilta'. Non so in altre epoche, ma anche oggi, cosa sarebbe accaduto per i soggetti di cui sopra se, ad esempio, Gesu' o Yaveh fossero stati raffigurati come torturatori di Abu Ghraib, solo perche' il cristiano rinato Bush ha voluto la guerra ed ha tollerato o avallato le torture?

D'altro canto, va rilevato che i Musulmani nel mondo sono un miliardo e che alcune nazioni a stragrande maggioranza islamica (Iran, Turchia, Indonesia) hanno almeno 70 milioni di abitanti, mentre le manifestazioni violente di questi giorni hanno visto impegnati in genere da poche decine a poche centinaia di fanatici e gli stessi governi islamici che avevano ritirato i propri ambasciatori dalla Danimarca (come la Libia) hanno quasi ovunque frenato i disordini e arrestato molti facinorosi. Anche la fatwa e' stata lanciata solo da un numero limitatissimo di soggetti.

Ora, premettendo che credo nello Stato laico, difendo quotidianamente la liberta' d'espressione e combatto il fanatismo e le violazioni dei diritti umani, non posso dimenticare che la liberta' di stampa ha dei limiti riconosciuti dalle leggi vigenti in tutto il mondo occidentale. Esse regolano appunto la diffamazione e talora il vilipendio alla religione, e - pure se in alcuni Paesi hanno ricadute civili ed in altri anche penali - stabiliscono il limite che non si dovrebbe valicare.

I grandi scrittori romani di satira avevano quasi sempre l'intento di suscitare la riflessione. Persio voleva strappare la maschera di perbenismo che cela il vero volto della societa'. Giovenale usava la satira con scopo di denuncia in una societa' che aveva perso la cognizione del male ed esibiva il vizio come una moda. In Orazio l'attacco personale e la rappresentazione comica delle persone erano scevri dal piacere gratuito dell'aggressione ed erano sempre collegati con un'intenzione di ricerca morale e di analisi dei vizi. Nel caso delle vignette danesi ci si chiede il fine quale potesse essere.

Inoltre - a parte il fatto contestato di rappresentare il profeta Maometto con un'immagine, fatto estraneo alla cultura islamica - fra le 12 incriminate ci sono caricature diffamatorie, come quella con il turbante-bomba. Se e' vero infatti che alcuni kamikaze operano i nome di Allah e' scorretto associare il terrorismo alla religione islamica e conseguentemente a tutti quelli che la professano. Con questo non voglio dire che vi sia stato dolo e intento offensivo nell'autore delle vignette, ma a mio giudizio superficialita' nel divulgare un messaggio di omologazione di tutti gli Islamici con il terrorismo e nel non tenere in conto l'offesa gratuita a valori profondi che molti di essi avrebbero ritenuto di ricevere.

E' chiaro che questo non giustifica ne' le minacce di morte (o le vendette concrete di qualche fanatico), che vanno condannate, ne' puo' far agire il governo danese al di fuori della legalita', pero' potrebbe ad esempio giustificare le scuse per non aver previsto una legge che limitasse (cosi' come la diffamazione) anche l'ironia gratuita assimilabile al vilipendio della religione che qui in Italia tranquillamente accettiamo, al punto - che non condivido - da non poter nemmeno rappresentare il papa nella divisa che a suo tempo indosso' effettivamente.

Cio' non significa che occorra essere proni ed accettare tutto cio' che viene da altre culture, se viola i diritti umani, ed infatti difendiamo l'uguaglianza delle donne, condanniamo i tribunali della Sharia e diamo asilo ai perseguitati politici che rischiano la morte o la tortura in alcuni Paesi islamici.

Speciale libera informazione con le condanne ONU, OSCE, UE all'anomalia italiana

Speciale immigrazione e razzismo

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