NEW del 10 dicembre 2005

 
     

Oggi giornata mondiale per i diritti umani
di Carla Amato

La poverta' e' la causa e il risultato delle violazioni dei diritti umani. E' per questo che l'ONU ha scelto quest'anno come tema della giornata mondiale dei diritti dell'uomo il tema "combattere la poverta'". Ed in effetti come non pensare a sopraffazioni come la tratta di esseri umani oppure il sex for food, rese possibili dall'estrema poverta' di alcune regioni del mondo?

Nell'occasione l'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo, Louise Arbour, ha detto che "la consapevolezza della profonda poverta' di miliardi di uomini, donne e bambini nel mondo e di come questo stato di privazione e di miseria compromette il nostro futuro comune, non e' stata mai piu' elevata" ed ha detto che e' necessario riaffermare nella giornata per i diritti dell'uomo che la liberta' dal bisogno e' un diritto, "non soltanto un aspetto della pieta'" e che combattere la poverta' "e' un dovere che impegna coloro che governano altrettanto quanto accertarsi che tutti possano parlare liberamente e scegliere i loro leader e culti".

Arbour ha fornito una chiave di lettura della rimozione della poverta' attraverso i diritti dell'uomo. Ad esempio l'eliminazione delle discriminazioni sul lavoro di donne e minoranze, la lotta alla corruzione e la verifica della legalita'. L'Alto commissario ha sottolineato che molti paesi ricchi continuano ad investire nelle spese militari molto di piu' di quanto non destinino agli obiettivi di sviluppo per i quali si sono impegnati ed ha ricordato che nel summit mondiale del 2005 i leader del mondo "hanno riconosciuto che lo sviluppo, la pace e la sicurezza ed i diritti dell'uomo si rafforzano reciprocamente".

Il segretario generale del Consiglio d'Europa ha voluto invece ricordare la detenzione illegale, ed in particolare il tredicesimo anniversario della condanna di Ilie Ilascu, Andrei Ivantoc e Tudor Petrov-Popa da parte di una "sedicente" Corte della "sedicente" "Repubblica di Moldova e Transdniestria". Mentre Ilascu, condannato a morte, e' stato poi liberato, Ivantoc e Petrov-Popa sono incarcerati illegalmente ed il loro imprigionamento in una prigione illegale nel mezzo dell'Europa e', a giudizio del rappresentante del Consiglio, "un disonore e una violazione flagrante della Convenzione europea dei diritti dell'uomo".

Peraltro la Corte europea dei diritti dell'uomo aveva sentenziato nel 2004 che i due uomini avrebbero dovuto immediatamente essere liberati. Il corpo giudiziario del Consiglio d'Europa aveva chiesto alla Moldova ed alla Russia di approntare tutte le misure necessarie per mettere termine alla detenzione arbitraria dei due da parte "delle cosiddette autorita' della Transdnistria". Davis ha detto essere "inaccettabile che piu' di due anni dopo i due uomini siano ancora in prigione", dato che la Russia continua ancora a disputare sulla legalita' della detenzione. "L'obbligo degli Stati membri del Consiglio d'Europa di attenersi ai giudizi della corte europea dei diritti dell'uomo - ha detto Davis - e' incondizionato e non negoziabile". Le condanne illegali di Ivantoc e Petrov-Popa spireranno a giugno dell'anno prossimo.

Il Consiglio d'Europa - la cui 'ragione sociale' e' proprio l'affermazione dei diritti dell'uomo - e' fortemente impegnato contro le detenzioni illegali, tanto da star conducendo un'inchiesta - affidata all'ex magistrato svizzero ed oggi parlamentare, Dick Marty - sulle presunte prigioni e sugli accertati voli CIA in Europa. Non a caso il presidente dell'Assemblea del Consiglio, René van der Linden, ha voluto ricordare nella giornata internazionale sui diritti umani la necessita' di maggiori controlli sui servizi segreti, un tema che riguarda da vicino anche l'Italia. Egli ha detto che questa e' una sua priorita'.

Van Der Linden ha anche ricordato che il Consiglio d'Europa si occupa delle varie forme di violazione dei diritti dell'uomo e conduce una campagna contro gli abusi sui minori, la violenza domestica ed il razzismo, combatte la tortura e protegge le minoranze, sviluppa strumenti normativi e strutture per promuovere i diritti democratici, "aiutato dall'input vitale delle ONG e della societa' civile".

Ed e' proprio la societa' civile la promotrice di una campagna per i diritti che si conclude significativamente oggi, la 'Campagna di 16 Giorni per l’Attivismo contro la Violenza di Genere' iniziata il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sessuale. Si tratta di una iniziativa nata nel 1991 ed ha compreso il 29 Novembre, Giornata Internazionale delle Donne che Difendono i Diritti Umani. Essa e' stata condotta da singoli e gruppi di tutto il mondo che si rifanno ai diritti umani per l'eliminazione di qualsiasi forma di violenza sulle donne attraverso la sensibilizzazione a livello locale, nazionale, regionale ed internazionale, il rafforzamento delle attivita' locali e il collegamento fra attivita' locali e globali, l'istituzione di un forum per il dialogo e la condivisione di strategie e la pressione sui governi affinche' si impegnino ad utilizzare strumenti legislativi nazionali ed internazionali.

Altra iniziativa della societa' civile oggi a Verona: il 2° congresso nazionale per dar voce alle vittime della tratta, dal titolo “La ragazza di Benin City”. Il progetto - rete di clienti ed ex clienti, ma, soprattutto, rete di ragazze vittime ed ex vittime della tratta - e' unico a livello nazionale ed europeo, in quanto non esistono altre associazioni che si propongano di dar voce diretta alla vittime della tratta e che coinvolgano i clienti ed ex clienti che abbiano superato o accettino di superare la complicita' con questo crimine. Nel corso del Congresso saranno premiati alcuni giornalisti che riceveranno direttamente dalla vittime-ex vittime della tratta, l’attestato "Giornalista Amico", riconoscimento simbolico dell'impegno da loro profuso per dar voce a queste ragazze.

Fra le varie manifestazioni per l'affermazione dei diritti dei migranti che si stanno tenendo in questi mesi, hanno invece luogo significativamente oggi a Roma le elezioni dei rappresentanti stranieri non comunitari nel Consiglio Comunale, nei Consigli Municipali e nella Consulta Cittadina.

La giornata mondiale per i diritti dell'uomo e' osservata dalla Comunita' internazionale ogni anno il 10 dicembre e commemora il giorno in cui nel 1948 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, ma il suo inizio convenzionale data al 1950, quando l'Assemblea voto' la risoluzione 423 che invita tutti gli Stati ed organizzazioni interessate ad adottare il 10 dicembre di ogni anno come giorno di diritti dell'uomo.

Tuttavia spesso le Nazioni Unite non sono riuscite a portare in fondo la loro responsabilita' di promuovere i diritti dell'uomo. Lo ha detto il segretario generale dell'ONU Kofi Annan invitando gli Stati membri, le organizzazioni e i singoli a rendere la protezione dei diritti una realta' in ogni Paese. Con uno sguardo ai suoi 10 anni al timone il segretario generale uscente ha detto di non essere sicuro di essere riuscito ad operare a pieno per portare nel mondo sviluppo, pace e sicurezza. Annan ha ricordato l'uccisione e lo spostamento continui dei civili in Darfur che, ha detto, e' soltanto l'ultimo esempio di come il mondo non sia migliorato.

Annan ha detto che oltre a dare un significato reale "alla responsabilita' della protezione", deve esserci una lotta all'impunita', ed ha citato i leader serbi bosniaci Radovan Karadzic e Ratko Mladic ed i capi dell'Armata ribelle del Signore nell'Uganda come esempi di criminali di guerra. Egli ha citato come rimedio efficace i tribunali internazionali.

Annan ha aggiunto poi che "abbiamo bisogno di una strategia di anti-terrorismo che non soltanto tenga conto della difesa dei diritti dell'uomo, ma che sia costruita su di essa".

Speciale diritti

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