NEW del 24 novembre 2006

 
     

Giornata mondiale contro la violenza alle donne
di Elisa Mabrito

Il 25 novembre la giornata internazionale contro la violenza di genere, le cui celebrazioni sono gia' iniziate il 23 novembre in Italia presso la Camera dei Deputati e in Africa con l'inaugurazione del Festival del Cinema di Dakar. Intanto le associazioni si muovono per iniziative in diverse citta' d'Italia. A Milano Partenia organizza per il 25 novembre "Usciamo dal silenzio. Usciamo... la notte", alle ore 21, presso stazione centrale.

Uno studio diffuso a New York qualche settimana fa dal Segretario Generale delle Nazioni Unite ha evidenziato che "In tutti i Paesi del mondo, la violenza contro le donne e' ancora una piaga endemica, che mette a repentaglio la vita stessa delle donne violandone i diritti" e che tale violenza "impoverisce anche le famiglie e le comunita', prosciuga le risorse pubbliche e limita lo sviluppo economico".

Per l'iniziativa di Dakar, della durata di quattro giorni - promossa dal Fondo per le Popolazioni delle Nazioni Unite e dal Governo Senegalese con il sostegno di alcuni finanziatori ed ONG - registi di tutto il continente sono stati invitati a presentare i loro film e documentari finalizzati a fermare la violenza contro le donne in Africa. Scopo del festival - che prevede un premio in danaro al film piu' incisivo - e' anche informare l'opinione pubblica della GBV (violenza di genere), sollecitare consapevolezza del problema e contribuire a combatterlo.

Gli argomenti trattati comprendono quindi la GBV in paesi in guerra e appena usciti da un conflitto, la violenza domestica, la mutilazione genitale femminile e il fatto che l'estrema poverta' puo' indurre le donne a prostituirsi. Spesso poi alla violenza consegue il contagio con HIV.

Ma il problema della violenza alle donne non e' tipico solo dell'Africa, anche se variano situazioni e circostanze. Lo ricorda il dato del Consiglio Europeo, secondo cui uccide più donne la violenza subìta dal partner che non il cancro, gli incidenti stradali o le guerre. La violenza familiare per le donne tra i 16 e i 44 anni, in Europa, è la prima causa di morte. Ogni 4 minuti una donna viene violentata in USA e in Svezia ogni 10 giorni una donna viene uccisa.

Una grande campagna del Consiglio d'Europa sara' lanciata il 27 novembre a Madrid presso il senato spagnolo durante un congresso che riunisce circa 300 esperti, politici e associazioni europee impegnate contro la violenza domestica contro le donne e mettera' a fuoco tre temi: supporto e protezione delle vittime, misure politiche e legali per combattere la violenza ed il cambiamento dell'atteggiamento nei confronti della violenza.

Ma i dati italiani, purtroppo, sottolinea il telefono Rosa di Torino, non si differenziano molto da quelli di altri Paesi europei: "sono nella nostra memoria cronache recenti o recentissime che riportano come il genere femminile sia esposto ad una serie molto alta di 'rischi sessuati'... in qualunque fascia di età". Quest'ultimo dato chiama in causa in parte anche la scuola, soprattutto dopo i recenti avvenimenti.

Per il presidente della Camera Bertinotti e' necessario "intervenire fin dalla scuola, nelle famiglie, in tutti i luoghi della formazione civile e sociale dei ragazzi per prevenire inciviltà e degrado, per costruire nei giovani il rispetto ed il riconoscimento della diversità, il rifiuto dell’intolleranza e della prevaricazione fisica, il controllo dell’emotività, superando lo squilibrio relazionale tra uomini e donne e i pregiudizi che alimentano discriminazioni e prevaricazioni a danno di queste ultime".

Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni sottolinea che "le recenti notizie di cronaca mettono in risalto la preoccupante dimensione delle attuali relazioni tra i sessi e del disagio giovanile e adulto rispetto alla libertà e soggettività delle donne e delle adolescenti" e suggerisce come ricetta "L’incontro dei giovani con esperti e professionisti che lavorano nell’ambito dei centri antiviolenza, nei settori della giustizia, della ricerca sociale e psicologica".

Il ministro ha chiesto ai dirigenti territoriali del ministero di assicurare la più ampia diffusione della giornata contro la violenza alle donne presso le istituzioni scolastiche dipendenti invitandole "a voler considerare l’opportunità di affrontare le problematiche relative ad un fenomeno che si evidenzia in forme nuove, soprattutto tra le giovani generazioni, promuovendo attività per la celebrazione del 25 novembre".

Speciale diritti

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