NEW del 31 ottobre 2006

 
     

Preti pedofili : le parole del Papa e lo scandalo in Gran Bretagna
di Giulia Alliani

Tutti i giornali italiani hanno riferito le parole di Papa Benedetto XVI ai vescovi della Conferenza episcopale d'Irlanda in visita in Vaticano, pochi giorni fa, ma in Italia il veemente intervento del Papa e' giunto senza che molti potessero rendersi conto del contesto nel quale il Papa ha deciso di fare delle affermazioni giustissime, ma apparentemente piuttosto ovvie da parte di un prelato cattolico:

"Gli abusi sessuali su minori compiuti da religiosi sono enormi crimini di fronte ai quali diventa urgente ricostruire la fiducia e la sicurezza perdute"... "Nell'esercizio del vostro ministero pastorale avete dovuto fare fronte negli anni recenti a molti e terribili casi di abusi sessuali su minori. Questi sono ancora piu' tragici quando ad abusare e' un uomo di Chiesa. Le ferite causate da tali atti agiscono in profondita'".

A ben guardare, ne' l'argomento ne' il tono hanno carattere di casualita', e non pare possano essere attribuiti alla semplice occasione della visita. Non si e' infatti ancora spenta l'eco in Gran Bretagna della puntata di un programma della BBC, "Panorama", simile al nostro Report, che, ai primi di ottobre, ha affrontato senza peli sulla lingua lo scandalo dei preti pedofili - a partire dai casi verificatisi in Irlanda - trasmettendo anche le raggelanti deposizioni in tribunale di alcuni dei colpevoli, e adombrando la possibilita' che le gerarchie ecclesiastiche abbiano cercato, nel corso degli anni, di mettere a tacere tutti gli scandali di questo tipo.

Il programma presenta le interviste ad alcune vittime, persone ormai adulte, che, con tristezza ed emozione mal repressa, raccontano degli abusi subiti e delle tracce indelebili lasciate nelle loro vite. Compare anche un'intervista a padre Tom Doyle, avvocato esperto in Diritto Canonico, licenziato dal Vaticano dopo le sue critiche al modo di affrontare il problema dei pedofili, il quale fornisce la sua interpretazione di un documento del Vaticano del 1962, applicato per vent'anni, come una minaccia di scomunica per chi avesse rivelato i reati contro i minori ad organismi statali, o ad altri enti non ecclesiastici, coinvolgendo in questa accusa l'allora Cardinale Ratzinger.

L'Arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin, protestando dopo la messa in onda della trasmissione, ha rilevato pero' che il programma non ha mostrato nessun legame diretto tra i casi sotto esame e il Papa. Secondo l'Arcivescovo non esisteva un vincolo di segretezza e non e' vero che i sacerdoti che venivano a conoscenza di abusi sessuali fossero tenuti al silenzio. Il documento mostrato dalla Bbc - a detta del religioso - non riguardava, in realta', il fenomeno della pedofilia, ma un uso distorto del confessionale, e un secondo documento, diffuso nel 2001, metterebbe in chiaro che la legge ecclesiastica non ostacola le indagini sulle accuse di pedofilia. L'Arcivescovo ammette pero' l'esistenza di un vuoto normativo negli anni '70 e '80, che avrebbe indotto un clima di maggiore rilassatezza.

Le recenti parole del Papa sono state accolte con favore in Gran Bretagna, anche se considerate tardive e insufficienti, perche' molti ritengono che sarebbe stato piu' giusto se le scuse fossero state presentate direttamente alle vittime. Nel programma della Bbc compariva anche Colm O'Gorman, il fondatore e direttore di "One in Four", un'associazione irlandese, spina nel fianco della Chiesa, che raccoglie e si occupa delle vittime. Dopo il discorso del Papa, O'Gorman ha dichiarato che, pur apprezzando, da un punto di vista umano, l'"angoscia personale" di Ratzinger, e tutte le espressioni di comprensione per coloro che hanno subito violenza, le parole non bastano, ma che ad esse dovrebbero seguire i fatti, perche' il Vaticano dovrebbe introdurre delle misure per la protezione dei bambini, e inserirle ufficialmente nella legge ecclesiatica.

Per O'Gorman, egli stesso vittima, da ragazzo, di una violenza da parte di un prete, "non e' credibile chi volesse farci pensare che il Vaticano, e in particolare Papa Benedetto, come supremo Pontefice della Chiesa Romana, non siano in alcun modo responsabili per i perduranti abusi sessuali sui bambini da parte dei preti, nelle diocesi cattoliche in giro per il mondo". Colm O'Gorman ha ricordato che in Brasile gli abusi continuano, mentre il Papa lo ha deluso rifiutandosi di affrontare i problemi sollevati dallo studio sul caso irlandese della diocesi di Fern (un'inchiesta aveva appurato l'esistenza di piu' di cento accuse di abusi su minori portate contro 21 preti, negli anni tra il 1962 e il 2002).

Il filmato della Bbc, con le testimonianze dall'Irlanda, dal Brasile, e dagli Stati Uniti, il documento portato all'attenzione del pubblico con l'interpretazione dell'avvocato padre Doyle, e la trascrizione del parlato della trasmissione, sono reperibili nel sito della Bbc, nella sezione dedicata al programma "Panorama". Altri particolari si possono rinvenire nel sito dell'associazione "One in Four", completi di una rassegna stampa degli ultimi giorni, avente per oggetto il caso.

Stasera invece, sempre in argomento, la tv italiana - secondo il Corriere della Sera - propone su Italia 1 un servizio realizzato dalle "Iene" in cui "Una finta mamma racconta ai sacerdoti di attenzioni sul figlio da parte di altri prelati" e "nessuno di loro le dice di andare dalla polizia". Protagonista del servizio - racconta il Corsera - e' la iena Elena Di Cioccio, finta mamma mite e timorata di Dio che incontra alcuni preti di parrocchie lombarde e la storia che racconta loro e' sempre la stessa: ha un bambino piccolo, che va alle elementari e frequenta un parrocchia vicina ma lei lo vorrebbe trasferire perche' vittima di attenzioni sessuali da parte di un prete di un comune dal nome inventato.

A questo punto, raccontano le Iene, iniziano i consigli dei preti. Tutti, invariabilmente suggeriscono alla donna di non far parola dei fatti col marito. Nessuno di loro invece suggerisce di rivolgersi a polizia e magistratura. Piuttosto, la 'mamma' fara'  meglio a parlarne ad un superiore del prete, al responsabile della diocesi. Ma cosa accadra'  a questo prete? chiede allora la donna. La maggior parte dei preti risponde che, forse, potrebbe essere trasferito": insomma, esattamente le stesse risposte e gli stessi fatti che, secondo il reportage trasmesso dalla Bbc, si verificano nella stessa situazione, in tanti altri Paesi del mondo.

Abbastanza per chiedersi se sia davvero possibile che questa convergenza di comportamenti sia solo frutto di un caso.

Speciale diritti

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