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NEW del 16 ottobre
2006
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Sfidò
la camorra : a Roberto Saviano minacce e solidarieta' Suscita solidarieta' ma anche polemiche, la vicenda di Roberto Saviano, il giovane giornalista casertano autore del libro di denuncia sulla camorra 'Gomorra', vincitore del premio Viareggio e del premio Giancarlo Siani. Il 23 settembre scorso Saviano aveva lanciato strali contro i capiclan durante una delle quattro giornate di mobilitazione anticamorra cui hanno partecipato il ministro della Giustizia Clemente Mastella e il presidente della Camera Fausto Bertinotti. A Saviano sono quindi giunti diversi segnali di minaccia piu' o meno espliciti, tanto da generare la necessita' di misure di protezione per lo scrittore. Il settimanale "L'Espresso", a cui Saviano collabora, ha scritto che esponenti di primo piano della camorra campana come Michele Zagaria, Antonio Iovine e Francesco Schiavone, detto "Sandokan", "hanno mal tollerato il successo di Gomorra, che ha imposto i loro traffici all'attenzione nazionale" e si sono "infuriati per la sfida che Saviano ha portato nel loro feudo, nella Casal di Principe che negli anni '90 aveva il record di omicidi". Secondo il giornale, tuttavia, Saviano e' stato lasciato solo delle autorita' locali, come Rosa Russo Iervolino, che nel consegnare a Saviano il premio Siani (intitolato al giornalista napoletano ucciso a soli 26 anni dalla Camorra per le sue coraggiose inchieste, ndr), afferma la testata, lo ha definito "simbolo di quella Napoli che lui denuncia". Analogo isolamento denunciano gli amici che si stanno mobilitando per lui, ma i rappresentanti istituzionali dichiarano che Saviano non e' solo. "Ho parlato in una sala affollata di gente e di giornalisti - afferma il sindaco partenopeo - ed ho sostenuto piuttosto che Saviano era 'il simbolo della Napoli che denuncia', e 'che il libro dimostra la sua voglia di reagire', frasi correttamente battute dalle agenzie di quel giorno che i redattori dell’Espresso bene avrebbero fatto a leggere, prima di sparlare e buttare altro fango sulla citta' e su chi la rappresenta" "A Roberto Saviano - aggiunge Iervolino - rinnovo la mia stima e la piu' viva solidarieta' per le intimidazioni subite. A lui dico, come dicemmo a Silvana Fucito minacciata dagli estorsori che aveva coraggiosamente denunciato: siamo qui, al tuo fianco, andremo avanti insieme. Ma a chi continua a sporcare ogni cosa di questa citta' pensando di 'aiutare' Napoli dico ancora, vergogna!". Anche Nicodemo Petteruti, il sindaco di Caserta, di cui Saviano e' cittadino d'adozione, ricorda di essere intervenuto di persona - in forma privata ma palese - alla presentazione di "Gomorra" e dichiara "Roberto Saviano non è solo, non dobbiamo lasciarlo solo. Un intellettuale che senza preoccuparsi della propria convenienza personale affronta problemi che interessano all’intera comunità, accettando i rischi che dalla sua opera gli derivano, è degno di rispetto e di attenzione. La sua sicurezza e' un debito per la nostra società". "Si può dissentire, discutere, finanche polemizzare, ma l’isolamento e' altra cosa... Io credo che nessuna istituzione abbia inteso rimuovere il problema Saviano, relegandolo nel dimenticatoio o decretandone l’isolamento" conclude il sindaco di Caserta, che si dice pronto a partecipare ad ogni iniziativa in materia. Fra gli altri, Saviano raccoglie anche dichiarazioni di solidarieta' di qualcuno che e' stato colpito da riferimenti di suoi scritti che giudica infondati o troppo enfatici, probabilmente - spiega - perche' tratti da altri articoli di stampa. Alcuni amici giornalisti, giovani, comitati anticamorra e forze politiche locali si sono invece mobilitati - insieme o separatamente - con iniziative a sostegno di Saviano a dimostrazione che la societa' locale e nazionale non intende lasciarlo solo e che un'azione della criminalita' organizzata contro Saviano sarebbe una sfida a tutti coloro che non intendono lasciarlo solo. Anche l'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus esprime solidarieta' a Roberto Saviano ed a chi come lui combatte quotidianamente per la legalita' sul territorio e si augura che questa vicenda abbia una ricaduta positiva concreta sul tessuto della Campania, una terra di cui tanti - a partire da Giancarlo Siani e don Peppino Diana - hanno testimoniato anche dando la vita la voglia di riscatto. ___________ NB:
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