NEW del 02 marzo 2006

 
     

Caso Mills/Berlusconi : Londra , nessuna violazione per Tessa
di Giulia Alliani

Oggi il segretario di Gabinetto, Gus O'Donnell, come previsto, ha reso noto in una lettera a Theresa May, leader ombra dei Comuni, il risultato dell'indagine che gli era stata affidata, per verificare se il ministro Tessa Jowell avesse violato in qualche modo il codice di condotta ministeriale. Il risultato e' stato negativo.

Anche la ministra e Tony Blair hanno emesso due comunicati, in cui ripetono i motivi per cui la Jowell non ha violato il codice, e le giustificazioni da lei addotte nei colloqui con Sir Gus. Gus O'Donnell specifica che l'analisi di questi giorni "riguarda soltanto le responsabilita' del ministro secondo il codice ministeriale, e non e' un'indagine negli affari finanziari del signor Mills". Da parte sua Tessa Jowell specifica: "Ci sono questioni a parte, in relazione a procedimenti penali in Italia, che mio marito difendera' con forza. Non posso prevedere le risultanze di quei procedimenti. E non e' mia intenzione commentarli".

Nel suo comunicato, Tony Blair rinnova la propria fiducia a Tessa Jowell, che definisce "un eccellente ministro, che gode del rispetto di tutti". Blair aggiunge anche una coda, per rispondere ad una domanda rivoltagli ieri in Parlamento, e scrive: "Il ministero dell'Interno ha anche riesaminato i fatti in relazione alla richiesta di estradizione [NB: non c'era stata in realta' nessuna richiesta di estradizione - 'extradition request' - da parte dei pm di Milano, N.d.r.]".

"Come il ministero dell'Interno ha chiarito, alla fine del 2004, - continua Blair - il Serious Fraud Office ha ricevuto dal pubblico ministero di Milano una richiesta per un parere legale [NB: qui Blair non parla piu' di estradizione, ma di parere legale - "legal advice"-], sul modo in cui, secondo le leggi inglesi, David Mills avrebbe potuto essere estradato, sulla base di eventuali accuse contro di lui. La richiesta fu trasmessa al Crown Prosecution Service che formulo' un parere legale. Nel maggio 2005, il parere fu trasmesso all'ambasciata italiana, attraverso il ministero dell'Interno".

Il premier britannico conclude che "Come, nel settembre scorso, il ministero dell'Interno ha spiegato al pubblico ministero italiano, prima dell'ammissione dell'Italia, a luglio del 2005, nel gruppo dei Paesi che aderiscono al Mandato d'Arresto Europeo, era normale prassi trattare simile materia attraverso i canali diplomatici. Durante questa fase, che venne trattata dal ministero dell'Interno a livello ufficiale, secondo la solita routine, non avvenne nessun contatto, a nessun livello, con il DCMS [DCMS = 'Department for Culture, Media and Sport', il ministero di Tessa Jowell, N.d.r.] o con il marito di Tessa Jowell. Non vi e' quindi nulla su cui indagare".

i testi originali dei comunicati

Speciale etica e politica

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