NEW del 08 febbraio 2006

 
     

Vignette Maometto : liberta' di stampa e fanatismo religioso
di Riccardo Orioles*

Voltaire, aiutaci. Il direttore di France Soir, Jacques Lafranc, e' stato licenziato in tronco per aver pubblicato una vignetta satirica su Maometto. Il padrone del giornale, che e' franco-egiziano, ha presentato le sue scuse alla comunita' musulmana per la vignetta "blasfema" e ha dichiarato di aver licenziato Lefranc per dare "un forte segnale".

E' un episodio gravissimo, molto di piu' di un attentato. L'attentato, o qualunque altro gesto immediatamente riconoscibile come criminale, e' infatti riconducibile alle patologie individuali di elementi culturalmente deboli e dunque portati ad assumere una qualsiasi ideologia/religione a pretesto arbitrario delle proprie pulsioni asociali. In questi casi, una volta punito il singolo criminale, l'incidente e' chiuso.

Nel caso di monsieur Raymond Lakah, il "patron" di France-soir, non e' cosi'. Lakah non e' un ignorante fanatico, ne' le sue capacita' di far danno si limitano all'assassinio di alcune persone. E' uno dei piu' importanti editori europei, ed e' in condizione di danneggiare la vita di decine e decine di milioni di esseri umani, privandoli dei diritti essenziali (liberta', eguaglianza, fraternita') conquistati coi sacrifici di molte generazioni. Mentre l'assassino "islamico" e' dunque prima un assassino e poi, e solo en passant, un islamico, l'imprenditore che vuole agire da "islamico" va messo sotto controllo in quanto tale.

Naturalmente, non stiamo parlando dell'islamismo in quanto fede; e' probabile che monsieur Lakah sia tanto maomettano quanto papa Borgia era cattolico, e che si sia mosso non tanto per convinzione personale quanto per furberia commerciale. Ma questo non cambia niente. Nel momento in cui egli, potente imprenditore, invoca un sistema ideologico per ferire la liberta' altrui, quel sistema diventa - qui e ora - "sospetto". E il colpevole va punito non solo per il reato in se', ma anche per l'indebita applicazione nei rapporti civili di un sistema ideologico dato per superiore.

Fino a pochi anni fa, questo problema da noi si poneva solo nei confronti della religione cristiana. E la Francia l'aveva risolto brillantemente. Ognuno puo' credere quello che vuole, nessuno puo' far credere agli altri quello che vuole. Monsieur le Cardinal de Paris e l'ultimo manovale algerino, sul suolo della Repubblica, hanno diritti eguali ed eguali doveri. Quando il signor cardinale ha cercato di ribellarsi a questa elementare regola civile, i signori Robespierre e Guillottine hanno rapidamente provveduto a chiarire la situazione.

Nessun patron cattolico francese oserebbe oggi licenziare un lavoratore per ateismo. Non per bonta' di cuore, ma perche' la tolleranza gli e' stata insegnata a forza di botte in testa e barricate. Se un padrone islamico ci prova, allora botte in testa (educative) anche per lui. Percio' ci auguriamo che il governo francese provveda rapidamente ad arrestare Lakah, a confiscargli i beni e a espellerlo dal paese in via amministrativa.

Ancor piu' ci auguriamo che il governo italiano, quando avremo un governo, sappia reagire con severita' a episodi consimili, se mai si verificheranno.

* da La Catena di San Libero

Dossier caricature di Maometto

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