NEW del 02 febbraio 2006

 
     

Silvio e Maometto : due pesi e due misure nella satira
di Rita Guma

Sacrosanti i concetti espressi dal vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini sulla questione delle vignette danesi con la caricatura di Maometto. Peccato che la storia della CdL non sia coerente con quanto dichiarato dal commissario UE che ne e' espressione e ne fu ministro all'epoca della soppressione di Raiot di Sabina Guzzanti e del prepensionamento di alcuni giornalisti sgraditi in RAI.

Il commissario Ue alle liberta' civili comprende "il sentimento di offesa, di frustrazione e di dolore che colpisce la comunità musulmana, in questi giorni, per la vicenda delle vignette satiriche comparse su un giornale danese" e commenta che "tutto questo non aiuta certamente il dialogo interreligioso e interculturale ed il lungo faticoso processo che vede impegnati molti degli Stati membri dell’Unione".

Ma - e qui casca l'asino - secondo Frattini "un altro principio sacrosanto figura fra i fondamenti della nostra Europa: la libertà di espressione e, conseguentemente, il diritto di critica. Il confronto anche aspro e irriverente tra opinioni diverse spesso alimenta la libera polemica politica. E la satira è parte di questa libertà". La satira su Maometto, par di capire, non quella su Ratzinger o su Berlusconi, ovviamente.

Frattini propone di discutere "del contenuto e della forma della critica" e confrontarsi "nelle aule dei Parlamenti, nei giornali, in pubblico. E’ questa la regola, una regola che sostituisce lo scontro delle idee e delle parole a quello delle armi e della violenza". Proprio come infatti avvenne all'epoca di Raiot, che fu censurato e basta. Frattini ricorda che "esistono temi e argomenti sensibili, in particolare nell’ambito della religione e del sacro, e soprattutto nel contesto dei nostri giorni". Il riferimento e' alla questione delle religioni, ma come non pensare, dopo quanto avvenuto in Italia, al premier, che infatti si ritiene "l'unto del Signore"?

Frattini ritiene "poco opportuna la pubblicazione" delle vignette su Maometto, argomentando che pero' "il bersaglio della satira non è una religione bensi’ un’interpretazione distorta e manipolata di essa, quella che i terroristi usano per fare proselitismo tra i giovani e fanatizzarli, in qualche caso fino all’omicidio-suicidio". Sempre condivisibile la condanna delle reazioni "contro la Danimarca, altri Paesi o l’Unione Europa. Violenze, ricatti, appelli al boicottaggio dei prodotti danesi o addirittura alla limitazione della libertà di stampa... la difesa della libertà è un principio universale da ribadire anche quando significa dare voce a chi non è d’accordo con noi".

Giusto il concetto, sbagliato il pulpito dal quale viene la predica, cui i Musulmani potrebbero ricordare la liberta' di espressione vigente in RAI durante il governo di cui Frattini ha fatto parte.

E' ovvio che oggi il commissario parla a nome dell'UE e quindi deve prendere una posizione comune, ma anche i cittadini italiani sono europei ed allora Frattini dovrebbe ribadire il concetto della liberta' di satira anche nei confronti dell'Italia ed invitare il premier a garantire il ritorno in RAI della Guzzanti e di Luttazzi.

A meno che, appunto, il presidente del Consiglio non sia reputato un argomento sensibile nell'ambito del sacro.

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