NEW del 16 gennaio 2006

 
     

The Guardian : Blair Berlusconi Putin , stesso istinto per la TV
di Giulia Alliani

"Sulle orme di Berlusconi e Putin. L'istinto di Tony Blair per i media riecheggia in modo sinistro esempi Russi e Italiani".

Sono di questi giorni le notizie secondo le quali il presidente del consiglio, Berlusconi, avrebbe incontrato gli spin doctors di Bush e Blair, Karl Rove e Alastair Campbell, o almeno persone dei loro rispettivi staff, per ricevere consigli su come impostare la propria campagna elettorale. Grazie a questi esperti e alla debolezza degli avversari, sia Bush che Blair sono stati rieletti, nonostante il calo di popolarita' nei sondaggi, seguito al disastro della guerra in Irak, dichiarata sulla base di premesse risultate inconsistenti.

John Kampfner, giornalista e scrittore, attento osservatore di vicende politiche, aveva notato, due anni fa, un istinto "mediatico" che sembrava accomunare Putin, Berlusconi e Blair. "Colpisce" scriveva Kampfner sul Guardian "la somiglianza tra Tony Blair e altri due leader mondiali, due uomini che lui considera amici. I modelli di comportamento di Blair sono l'italiano Berlusconi e il russo Putin". Quale la regola seguita d'istinto dai tre leader? "Quando i media sono un ostacolo che si frappone di fronte all'esigenza di diffondere un certo messaggio, va fatto il possibile per neutralizzarli".

"Cambiano le circostanze, variano i modi, ma l'istinto e' lo stesso. Per comprendere l'approccio mediatico all'Irak dei Blairiani di prima generazione - dall'enfasi sulle armi di distruzione di massa alle reazioni furibonde contro Gilligan [il giornalista che aveva sollevato il caso del dossier sulle armi sexed-up, Ndt.] e'necessario rendersi conto della loro psicosi da opposizione. Per 18 anni sono rimasti nella convinzione che la stampa ce l'avesse con loro, e guardavano come nemici dichiarati tutti quei giornalisti che non erano sempre dalla loro parte. Adesso ricompaiono sotto forma di vendetta quegli atteggiamenti di cui molti speravano che Blair e soci si fossero sbarazzati. Come considerare altrimenti le sceneggiate del luglio scorso di Alastair Campbell con l'indice puntato, e quella sua megalomane dichiarazione di vittoria sulla Bbc di mercoledi' [dopo i risultati dell'inchiesta Hutton sulla morte del dottor Kelly, Ndt.]. Roba da riderci sopra se non fosse cosi' pericolosa. Perche' di pericoli per la Bbc ce ne sono, e tanti, nonostante tutte le dichiarazioni in contrario da parte dello staff e le assicurazioni del management. Pensate a una Bbc che ricade nel suo peggior passato. Pensate a un suo progressivo ammansimento. Non preannunciano niente di buono la reazione esagerata dei consiglieri che costringono il direttore generale ad andarsene, e le timide scuse del direttore ad interim, Lord Ryder".

Ed ecco, a proposito di Tv, le idee del famoso spin doctor, invitato, secondo il Corriere della Sera, a fornire consigli anche in Italia. Si tratta appunto di Alastair Campbell, spesso nominato come componente di quel "Blair inner circle", di cui fanno parte anche il ministro Tessa Jowell che, nella sua posizione di ministro della Cultura, proprio di televisione, pubblica e privata, di frequenze, di canone, e di Bbc si deve occupare, e suo marito, l'avvocato David Mills, che e' stato interrogato dai magistrati della procura di Milano che hanno indagato su Mediaset. Secondo i giornali britannici, l'avvocato Mills, che parla un ottimo italiano, e' un esperto in storia dell'arte, suona il clarinetto, e gioca spesso a golf proprio con Alastair Campbell.

Scrive Kampfner che "Il futuro televisivo che Blair vorrebbe vedere era gia' stato delineato da Campbell nel febbraio 1999. Definendo la Bbc come 'un'organizzazione elefantiaca, schiacciata dalla burocrazia, ridicola, di bassa qualita', ridotta al minimo' insisteva a dire che il suo ruolo avrebbe dovuto essere quello di permettere 'ai politici democraticamente eletti di parlare da soli, liberi e senza tagli'.
In Italia e in Russia - racconta Kampfner agli inglesi - la televisione gia' fornisce al governo questo tipo di servizio. Berlusconi ha a sua disposizione un impero di canali televisivi privati. Guardandosi bene dal liberarsene, come aveva promesso di fare una volta al governo, l'ha ampliato. Ha in mano la televisione pubblica dopo la dispersione della maggioranza del consiglio di amministrazione (un pizzico di effetto Hutton).
Sono stati allontanati direttori di giornali che avevano osato criticarlo.
A Mosca va anche peggio, nonostante l'aspettativa non fosse particolarmente alta. Putin non solo ha castrato NTV, l'unico canale televisivo nazionale che avesse preso qualche iniziativa indipendente, e ha chiuso una sua propaggine, ma ormai il livello di controllo e' tale che non e' permesso trasmettere in diretta un talk show che affronti temi politici.
Perche' questo confronto? La Gran Bretagna ha una stampa attentissima e una forte societa' civile. Ma tenete presenti i comportamenti dei leader: se Blair fosse nei panni di Putin o di Berlusconi si comporterebbe diversamente? Si direbbe proprio di no. Dopo tutto e' stato lui che, nel 1998, ha esercitato la sua influenza sul governo italiano di allora nell'interesse di Rupert Murdoch e Berlusconi".

A questo punto il giornalista britannico non aggiunge dettagli esplicativi sulla faccenda e passa a parlare dei Russi: "In Russia, a differenza di Gerhard Schröder o Jacques Chirac, Blair e' stato irremovibile nel rifiutarsi di esercitare qualche pressione su Putin a favore della liberta'di stampa. Nonostante la disparita' di vedute sull'Irak, Blair continua a dimostrarsi ben disposto verso Putin. Per lui il leader russo e' un uomo che si fa obbedire. E per quanto riguarda Berlusconi, pare che Blair non riesca assolutamente a capire quale sia il motivo che suscita tante critiche. A Downing Street e nel governo le persone per bene non si sentono a loro agio. Vedono i pericoli, hanno letto i sondaggi successivi all'esito dell'inchiesta Hutton, hanno percepito il disprezzo. Sanno che l'assurdo pregiudizio di Hutton sta trasformando una vittoria giudiziaria in una sconfitta morale. Sanno che la nomina di un burattino di Blair a capo della Bbc contribuira' a infiammare gli animi. Loro lo sanno... ma Blair lo sa? Fin dove si spingera' nell'imitazione dei suoi amici stranieri?".

Fin dove, col senno di poi, possiamo dirlo adesso: al punto di essere ancora rieletto alle ultime elezioni, e fino al punto di spingere i suoi amici stranieri a imitare lui in vista dei loro prossimi appuntamenti elettorali.

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