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NEW del 15 novembre
2005
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Libia
: rimandata decisione su Bulgari condannati a morte E' stata rimandata al 31 gennaio la decisione riguardante gli infermieri condannati a morte con l'accusa di aver contagiato con l'AIDS centinaia di bambini negli ospedali libici. La Corte Suprema libica doveva decidere sulla irricevibilita' dell'appello dei cinque infermieri bulgari e di un medico palestinese contro la sentenza capitale emessa in maggio 2004 da un tribunale libico, ma la seduta e' stata sospesa per una manifestazione. Dopo l'apertura dell'udienza a Tripoli, infatti, centinaia di Libici, parenti o amici dei bambini morti di AIDS, hanno manifestato davanti all'edificio del supremo tribunale per chiedere l'esecuzione dei condannati. I sei erano stati riconosciuti colpevoli di aver scientemente inoculato il virus dell'AIDS con prodotti contaminati a 426 bambini, di cui una cinquantina sono morti, nell'ospedale pediatrico Al-Fatah di Bengasi. La Corte suprema poteva confermare la pena di morte, ordinare un nuovo processo o rimandare la decisione, cosa che ha fatto. La stampa internazionale aveva parlato di possibili negoziazioni segrete fra Tripoli e Sofia, ma il ministro bulgaro degli esteri, Ivaïlo Kalfin, ha dichiarato venerdi' che avrebbe rigettato eventuali proposte di risarcimento pecuniario alle famiglie dei bambini ed ha anche rifiutato l'idea di uno "scambio" dei sei con un ufficiale libico detenuto in Gran Bretagna, dove e' stato condannato a 27 anni di reclusione per l'attentato Lockerbie del 1988. L'affare coinvolge ormai l'Unione Europea e gli Stati Uniti e si preannuncia di difficile soluzione. ___________ NB:
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