Israele uccide tre Palestinesi ; richiamo da Washington
di Mauro Giannini

Tre militanti palestinesi sono stati uccisi questa mattina dall'esercito israeliano nel nord della Cisgiordania. Lo hanno affermato fonti mediche e della sicurezza palestinesi. Intanto Washington ha richiamato Israele e Palestina alle loro responsabilita'.

Fra i tre uccisi figurerebbe il leader locale delle Brigate dei martiri di Al Aqsa Samer al-Saadi, morto a Jenin. Il movimento di cui fa parte e' legato ad Al Fatah, il gruppo di Abu Mazen. Altri due militanti, membri della Jihad islamica, sono stati invece uccisi in scontri con Tsahal nella vicina citta' di Birqin.

Ieri pomeriggio la radio di Tel Aviv aveva segnalato un nuovo raid israeliano nel nord della Striscia di Gaza per impedire il lancio di razzi Qassam contro il territorio di Israele. Gli aerei militari hanno sparato almeno un missile vicino a Beit Hanoun, dove i miliziani palestinesi hanno ripreso il lanciano razzi contro la citta' israeliana di Sderot.

Ieri il presidente dell'ANP Abu Mazen in visita in Egitto per incontrare Josni Mubarak, aveva annunciato un suo prossimo viaggio negli Stati Uniti. Ieri sera da Washington e' giunto un rimprovero tanto all'autorita' palestinese quanto al governo di Tel Aviv.

Quest'ultimo e' stato ammonito dalla Casa Bianca a "misurare gli effetti dei suoi atti" ed a prendere provvedimenti per minimizzare le difficolta' per il popolo palestinese, mentre all'autorita' di Ramallah e' stato ricordato che i gruppi terroristici devono essere smantellati.

Il portavoce del dipartimento di Stato USA Sean McCormack ha detto che entrambi hanno delle responsabilita' e che l'obiettivo ultimo di ogni azione dei due governi deve essere la pace nella regione.

I Palestinesi avevano annunciato anche un incontro fra il primo ministro israeliano Ariel Sharon e il presidente palestinese Abu Mazen per il 2 di ottobre e chiesto l'intervemto di George W. Bush per fermare le violenze militari a Gaza.

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