NEW del 27 agosto 2005

 
     

IIsraele vuol mantenere controllo su Gaza ma ANP rifiuta
di Mauro Giannini

Israele vuole mantenere un controllo sulla striscia di Gaza poiche' essa potrebbe divenire "un arsenale per terroristi" e rischia con questa pretesa di rischiare "potenza occupante" dopo il ritiro del suo esercito.

Una commssione interministeriale israeliana ha reclamato infatti una presenza di sicurezza alla fontiera fra la striscia di Gaza e l'Egitto, trasferendo l'attuale blocco di Rafah pu' a sud, vicino al villaggio di Kerem Shalom, per esercitare un controllo doganale. E' stato spiegato che Tel Aviv non teme il passaggio di persone o beni, ma di armi e munizioni.

Tuttavia l'Autorita' Nazionale Palestinese ha rigettato questa idea come "inammissibile" residua occupazione della striscia. Per questo i Palestinesi si cono rivolti al quartetto (ONU, USA, UE, Russia), che ha gia' mediato in passato sulla Road Map. Lo ha reso noto ieri il capo negoziatore palestinese Saeb Erakat.

Per il ministro palestinese Ghassan al Khatib, poi, "l'insistenza che porta Israele ad ingrandire le colonie diviene una dichiarazione di guerra contro i Palestinesi perche' mira ad impedire la creazione di uno Stato palestinese e rafforza e prolunga l'occupazione".

Per contro, la maggioranza degli Israeliani, gia' favorevole al ritiro da Gaza, risulta ai sondaggi favorevole anche allo sgombero delle ulteriori colonie in Cisgiordania, dove fino ad ora ne sono state smantellate solo quattro.

Nel frattempo Tel Aviv e' in fibrillazione in vista delle elezioni anticipate del 2006, con Ariel Sharon che non ha ancora deciso se lasciare il Likud per fondare un suo partito sull'onda del ritiro da Gaza e Shaul Mofaz e Sylvan Shalom intenzionati a restarvi e impegnarsi per la prossima campagna elettorale.

Speciale pace e diritti umani

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