Ocalan
: la Corte europea conferma condanna alla Turchia
di red
La Corte europea dei diritti dell'uomo ha confermato con 11 voti a 6 la condanna della Turchia per un processo non equo al leader separatista curdo Abdullah Ocalan, condannato a morte nel 1999 ed ha raccomandato che sia tenuto un nuovo processo.
La condanna di Ocalan alla pena capitale per impiccagione con l'accusa di terrorismo, confermata nel 1999 dalla cassazione turca, era stata commutata in carcere a vita su istanza dell'Unione Europea e di molte organizzazioni internazionali sui diritti umani. Egli dovrebbe star scontando la sua pena nel carcere sull'isola di Imrali.
La sentenza della Corte di Strasburgo ha confermato quella pronunciata da un tribunale di sette magistrati il 12 marzo 2003 in cui Ankara veniva condannata per le violazioni di tre articoli della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, fra cui l'articolo 6 (equita' del processo) e il 5, riguardante la durata della detenzione preventiva.
Secondo la Corte, il tribunale di sicurezza dello Stato turco che aveva condannato Ocalan (ritenendolo colpevole di condurre delle azioni tendenti a separare una parte del territorio della Turchia e di formare e dirigere allo scopo una banda di terroristi armati) mancava di imparzialita' ed indipendenza a causa della presenza di un magistrato militare.
Inoltre la Camera Grande della Corte ha concluso che il fatto che la pena di morte era stata pronunciata in esito ad un processo la cui durata ed il cui svolgimento costrituivano una tortura, con conseguente violazione dell'articolo 3 della Convenzione, riguardante il divieto di tortura.
Ocalan fu protagonista nel 1998 di un rifiuto dell'estradizione da parte dell'Italia giudicata dagli organismi europei in linea con la Convenzione sull'estradizione.
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