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NEW del 04 novembre
2005
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Castelli
e il sentimento popolare Gentile Dottoressa Guma, anche questa volta non perdo l'occasiaone per manifestare la mia ammirazione per il suo prezioso lavoro, ma devo obbligatoriamente intervenire per bilanciare l'ultimo suo scritto, quello su Castelli e il sentimento popolare. La sua c'è sembrata una critica nei confronti del nostro preparato "Guardiasigilli" persona che, come molti esponenti dell suo partito, si è sempre contradistinto in "uscite" misurate e mai fuori luogo. Nello specifico, il caso delle zingare di Firenze, il Ministro Castelli ha solo ed esclusivamente fatto i complimenti a i giudici, peche essi hanno operato senza tenere conto del "sentimento popolare", perchè è questo quello che devono fare, sopratutto, i giudici: non tenere conto del sentimento popolare. Se fosse giusto il contrario, l'opera dei giudici sarebbe quantomeno inutile. Sono sicuro che, per il poco tempo che gli rimane, purtroppo, per completare il suo ufficio, il Ministro Castelli diffenderà ad oltranza l'indipendenza della Magistratura, specialmente dall'obbrobrio dell'elezione dei Procuratori, che gli costringerebbe a campagne elettorali dispendiose e a dotarsi di capacità demagogiche utili per la bisogna. I posteri ricorderanno per secoli l'opera svolta nell'ultimo lustro dal nostroamato "Roberto da Lecco" (i grandi si ricordano così: Leonardo da Vinci, Marco D'Oggiono, Cielo D'Alcamo) e quando felici nei cortili delle nostre case i bambini reciteranno la filastrocca che fà "150 la gallina canta" si riferiranno alla legge del 2005, celebrando per l'eternità l'Uomo che dalla Terra di Renzo ha avuto i Natali. ___________ NB:
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