NOTIZIARIO del 08 febbraio 2005

 
     

Iraq : ha vinto la democra-CIA o il partito della Sharia ?
di Mara Muscetta

Eravamo tutti entusiasti nel vedere le code di fronte ai seggi elettorali in Iraq, tuttavia mi sono chiesta se tutte quelle donne dai veli neri che facevano segni di vittoria avessero davvero una speranza di vita e libertà nel loro futuro.

Il giorno dopo Giuliana Sgrena è stata rapita, e l'Ayatollah Ibrahimi ha subito richiesto la sharia all'interno della Nuova Costituzione irakena. Gli americani avevano scelto un nuovo agente, dopo Saddam Hussein: Allawi il Grande avrà molto da fare per separare la Chiesa dallo Stato, col 17 per cento dei suffragi. Al Sistani che pareva tanto moderato pende dalla parte di Ibrahimi, secondo l'agenzia France Press.

E intanto la nostra meravigliosa Giuliana, della quale tutta la sinistra ha tracciato il formidabile percorso umano, civile e politico a difesa delle donne nel mondo islamico, dall'Algeria, all'Iraq, all'Africa, all'Afganistan, è stata rapita proprio per essere accorsa tra i rifugiati di Falluja, i soli a non aver partecipato alla festa elettorale.

Al Zarquawi ha declinato ogni responsabilità nel rapimento. C'è allora da chiedersi: cui prodest? A chi l'azione di Giuliana poteva creare problemi?

Se da un lato sono sorpresa nel constatare l'affrettato ottimismo di un leader della sinistra di fronte alle elezioni irakene, richieste dagli Sciiti, gasati da Saddam, con armi di distruzione di massa fornite da Rumsfeld nel 1983, in funzione anti Iran, mi chiedo se a sinistra le hanno mai viste le processioni di flagellanti a Kerbala, e quali impressioni ne abbiano riportato.

Certo, come si sarebbe potuto eliminare un dittatore, se non con la guerra preventiva? Sarebbe bastata una linea coerente da parte dell'Europa, se non ci fosse stata quella maledetta necessità di petrolio? Cosa avrebbe fatto Craxi al posto di Fassino? E infine, l'Ulivo si asterrà di nuovo se si voterà il rifinanziamento della missione? Le vie del Petrolio non sono infinite, infatti è stato rapito anche un leader cristiano, in Iraq: e non si ha ragione di vedere un futuro in rosa.

Non resta che esprimere ammirazione per Giuliana, di cui non si può non riconoscere l'immenso valore, non solo in paragone con i giornalisti embedded, ma anche con tanti guru di casa nostra, che un giorno sì e l'altro pure ci danno lezioni di democrazia su una comoda poltrona televisiva, inondandoci con le loro cretinate, per farci dimenticare che sono a libro paga di quanti affermano di aver avuto ragione di essere in Iraq, con le nostre truppe a guardia dei pozzi.

Speciale pace e diritti


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