![]() ![]() |
|||
NEW del 25 ottobre
2005
|
|||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
Festival
di processi , immondizie , olio e nocciole Giffoni horror festival "La Procura della Repubblica è diventata una sorta di nuovo comitato regionale di controllo. Indaga sui sindaci sottoposti poi a loro volta alla gogna mediatica in attesa delle assoluzioni che arrivano quasi sempre dopo un lungo calvario, non escludendo spese inutili a carico dei contribuenti". Sono dichiarazioni di Ugo Carpinelli ex sindaco di Giffoni Valle Piana recentemente eletto al Consiglio Regionale della Campania per i Democratici di Sinistra. Dichiarazioni comprensibili, vista la messe di procedimenti giudiziari a suo carico. Dichiarazioni che tradiscono una sorta di insofferenza, quasi di fastidio nei confronti della legge e dell'operato della magistratura. L'insofferenza di Carpinelli verso le leggi si manifesta in modo palese quando nel Dicembre del 2001, caso pressoché unico in Italia, aggira il divieto sul terzo mandato sindacale dimettendosi insieme a tutta la sua maggioranza per poi ricandidarsi alle successive elezioni del Maggio 2002 che lo vedranno vincere ancora. Immondizia: croce e delizia Di grane con la legge Carpinelli ne ha diverse , l'ultima in ordine di tempo lo vede imputato per peculato poiché nella gestione dell' impianto di tritovagliatura di Sardone, impianto di cui Carpinelli è gestore, "assumeva personale di bassa qualifica nonché personale impiegatizio e direttivo-tra cui se stesso-senza aver seguito le procedure concorsuali ad evidenza pubblica". In pratica il sindaco si autoassume come gestore dell' impianto di tritovagliatura assegnandosi come compenso la cifra di 5000 euro al mese. La vicenda finisce con grande scalpore sulle pagine del quotidiano "La Repubblica". L'immondizia, croce e delizia per Carpinelli che, ospitando sul proprio territorio un impianto di tritovagliatura e selezione dei rifiuti, ha assicurato al paese un ritorno economico pari a 10 miliardi di vecchie lire. Non contento, di recente, Carpinelli ha offerto il proprio territorio come sede per la costruzione di un termovalorizzatore, arrivando a minacciare rivolte popolari in caso di diniego da parte del Commissariato. Carpinelli è uno furbo, infatti avrebbe voluto allocare il termovalorizzatore in una area che ricade nel territorio di Giffoni ma che si trova vicinissima all'abitato di Pontecaganano Faiano. In pratica avrebbe voluto tenersi i vantaggi economici e scaricare sulla vicinissima Pontecagnano i disagi. L'ex sindaco della città di Pontecagnano, Ernesto Sica, neo eletto della Margherita al consiglio regionale, non era molto entusiasta del progetto e tra i due in più di un occasione ci sono state scintille. In ogni caso il commissariato ha stabilito che l'area indicata non è adatta a ospitare l'impianto. La gestione dell' impianto di Sardone oltre a benefici per il Comune di Giffoni procura anche un processo al suo sindaco. Carpinelli, in qualità di sub-commissario del Consorzio dei Comuni del bacino Salerno 2, è stato rinviato a giudizio per peculato, falso e abuso d'ufficio. L'inchiesta è partita nel 1999 quando il presidente del Consorzio Salerno 2 Dario Barbirotti segnala alla procura della Repubblica diverse anomalie riscontrate nella gestione dell'impianto di Sardone. Secondo Barbirotti ci sono diverse incongruenze nei bilanci dell' impianto, vengono rilevati costi altissimi per il gasolio degli automezzi e per il trasporto del percolato affidato a determinate ditte senza alcun atto deliberativo. Il presidente del Consorzio Salerno 2 ritiene "che nella gestione dell' impianto di Sardone si è amministrato non solo in modo estremamente superficiale tanto da creare difficoltà all' intero Consorzio, ma probabilmente occorre appurare se si è violato lo stesso Codice Penale". Nel corso dell' inchiesta vengono scoperte una serie di somme, circa 40 miliardi di vecchie lire, ottenute mediante l'accensione di mutui presso la Cassa Depositi e Prestiti destinate a finanziare progetti collegati allo stoccaggio e allo smaltimento di rifiuti solidi urbani nella discarica di Sardone. Questi soldi, invece, vengono utilizzati per redigere progetti, rifare l'arredo urbano, bonificare fiumi e valloni, sistemare strade nel comune di Giffoni Valle Piana. Il tutto tramite l'affidamento di incarichi a ditte e professionisti che venivano scelti senza alcun tipo di gara o concorso. Imputati insieme a Carpinelli sono l'attuale segretaria comunale del comune di Giffoni, Liliana Sada, l'attuale direttore tecnico dell'impianto di Sardone Carmine Gallo e poi professionisti, ingegneri, tecnici che hanno firmato progetti ed eseguito lavori appaltati per lo più dal Comune di Giffoni e finanziati con i soldi della gestione commissariale. Il processo è giunto al dibattimento, la prossima udienza è fissata per il 21 Novembre. Dal 1999 ne è passata di acqua sotto i ponti. Alle ultime elezioni regionali Carpinelli e Barbirotti sono candidati al consiglio regionale nella stessa lista ed entrambi vengono sostenuti dall'on. Vincenzo De Luca. Nell' ultima udienza del 23 Maggio, Barbirotti tra i testimoni principali del processo, non si è presentato giustificando la sua assenza come una banale dimenticanza. Vieni c'è un affare nel bosco. Il 27 Novembre del 2002 il sindaco Carpinelli viene colpito dalla misura degli arresti domiciliari nell' ambito di una inchiesta legata ai fondi della riforestazione destinati ai paesi alluvionati, un'inchiesta che per la mole di indagati e per gli interessi in ballo viene ribattezzata "Forestopoli". Carpinelli viene rinviato a giudizio per corruzione e falso. Secondo l'accusa in concorso con un suo assessore, Nicola Faino, avrebbe promosso delibere di giunta comunale illegittime, al di fuori di qualsiasi necessaria procedura ad evidenza pubblica, stipulando un contratto con la società IVAM di Raffaele Liguori (l'imputato principale di Forestopoli, un imprenditore del settore forestazione che aveva monopolizzato 200 miliardi di appalti) col quale veniva affidato a detta società, per un periodo di 25 anni, la disponibilità dell' intero patrimonio boschivo del Comune di Giffoni Valle Piana per l'esecuzione di lavori di riforestazione. In cambio di tutto questo Liguori offre a Carpinelli la possibilità di far assumere una sessantina di persone come lavoratori idraulico-forestali ed in più pattuisce con Carpinelli di eseguire le analisi prescritte per i lavoratori dalla legge 626/94 nel laboratorio di analisi gestito dalla moglie di Carpinelli. L'inchiesta ha preso le mosse nel 2001 dopo le denunce di Antonio Spagnolo ex coordinatore provinciale del corpo forestale dello stato. Prima di denunciare tutto Spagnolo aveva espresso le sue censure nei confronti del progetto di forestazione del comune di Giffoni, si era accorto che i contratti di fitto dei boschi giffonesi garantivano alla ditta di Liguori oltre alla metà del legname anche uno strano diritto di prelazione su tutto il resto del legno. Alle offerte pubbliche per assegnare quel "resto" non rispondeva mai nessuno e cosi' i Liguori si prendevano tutto. "Perché vi occupate di cose che non vi riguardano" aveva intimato Carpinelli, nel corso di una visita presso gli uffici della forestale di Salerno, a Spagnolo che manifestava le sue perplessità rispetto al progetto. L'imponente processo Forestazione, che vede coinvolte 49 persone, ha avuto una storia tribolatissima fatta di rinvii, conflitti di competenza e polemiche. La prima sezione penale della Cassazione nella seduta del 9 Giugno scorso ha definitivamente stabilito che il processo spetta a Salerno e a breve dovrebbe ripartire. Riformismo e Goliardia Da sindaco Carpinelli si distingue per il suo piglio decisionista: taglia l'acqua ai morosi e minaccia di pubblicare la lista nera degli evasori, impone di non registrare le sedute del consiglio comunale modificando lo statuto. Il poliedrico riformista dei picentini non disdegna di dedicarsi alla goliardia, al lazzo sfrenato andando spesso sopra le righe. Al punto da essere rinviato a giudizio insieme ad un gruppo di giovani giffonesi per tentata estorsione, ingiuria, minacce, molestie e danneggiamenti. Il gruppo di bontemponi si costituisce in una specie di setta denominata "i Templari" (i magistrati in un primo momento avevano ipotizzato anche il reato di associazione massonica poi caduto nel corso della prima udienza preliminare) e prende pesantemente di mira un cittadino giffonese, Nicola Ragno. L'uomo viene fatto oggetto di circa 2000 telefonate anonime dal contenuto minatorio e ingiurioso, di lettere anonime in cui si prospettavano futuri attentati alla sua incolumità e a quella dei suoi congiunti. "I Templari" fanno esplodere colpi di arma da fuoco in orari notturni e al passaggio dell'auto condotta dal Ragno. Il gruppo di raffinati umoristi giffonesi tenta addirittura di investire Ragno con un auto mentre sta attraversando la strada. Secondo i magistrati Carpinelli è il capo carismatico di questo gruppo di "mattacchioni" (viene definito dal pm regista e consiliori del gruppo) che per far riuscire al meglio le sue burle non disdegna di possedere illegalmente e portare in luogo pubblico quelle che il pubblico ministero Ennio Bonadies definisce armi comuni da sparo e armi da guerra. I difensori di Carpinelli sostengono si tratti di semplici burle. Intanto Il processo ai "Templari" è giunto alla fase dibattimentale e la prossima udienza è fissata presso la seconda sezione penale del tribunale di Salerno per il 20 settembre. Nonostante questi piccoli incidenti il nostro vanta la stima e l'amicizia di personaggi del calibro dell' ex ministro dell'Interno Giorgio Napolitano, spesso ospite di Carpinelli in quel di Giffoni e al quale è stata di recente attribuita con delibera di giunta la cittadinanza onoraria. Fratelli contro Fino ad ora, da consigliere regionale Carpinelli ha fatto parlare di se, per una specie di scazzottata in piazza con Corrado Gubitosi, fratello di Caludio, patron del Giffoni film festival. Tra i due già non correva buon sangue a causa di una denuncia presentata da Gubitosi contro Carpinelli per la lottizzazione edilizia di via Serroni, una lottizzazione operata dalla ditta Edil Picentini di proprietà di Guido Carpinelli ex consigliere provinciale di An e fratello del sindaco Ugo. Ad avvelenare ulteriormente il clima il fatto che Claudio Gubitosi abbia concorso da antagonista di Carpinelli alle elezioni regionali candidandosi con l'Udeur. Il sabato successivo alle elezioni, neanche il tempo di essere eletto, Carpinelli incontra Corrado Gubitosi e dopo averlo apostrofato con espressioni varie gli sputa sulle scarpe, a quel punto succede il finimondo. Ma Carpinelli nonostante tutto resta un gran signore: alla prima seduta del Consiglio Regionale omaggia tutti i suoi colleghi dell' olio e delle nocciole della sua Giffoni. Speciale corruzione e politica ___________ NB:
I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE
E LINKANDO
|