TAV
: forse non tutto ricordano che ci sono anche i diritti...
di Rita Guma*
Mi sembra
che il dibattito sulla convenienza tecnica della TAV e sull possibili
infiltrazioni di soggetti 'inquinanti' abbia fatto dimenticare alcuni
fondamentali punti come la
militarizzazione della Val di Susa - che nulla c'entra con il presidio
dei terreni, ma molto con le liberta' civili - o l'annosa censura mediatica
di posizioni diverse da quelle favorevoli alla TAV.
Questi fatti
dovrebbero anche far porre domande molto prima di parlare di costi, vantaggi
e progresso, che senza questi prerequisiti protetti dalla Costituzione
e dalla Carta dei diritti dell'uomo sono niente.
Idem dicasi
del diritto alla salute, considerando alcuni FATTI:
CONFLITTI
D'INTERESSI:
- i vertici dell'ARPA, responsabile del controllo ambientale e della salvaguardia
dall'amianto, sono di nomina regionale, mentre i lavori di 'prospezione'
li fara' chi deve fare i lavori
- l'azienda della moglie di Lunardi e alcune cooperative rosse sono interessate
dai lavori
I MEDIA:
- il presidente della CIG (Commissione intergovernativa sulla Torino-Lione),
Sergio Pininfarina, e' editore de la Stampa
- i No Tav protestano da almeno 10 anni, ma i media hanno riportato negli
anni quasi esclusivamente la versione a favore della TAV
- prima della recente protesta non si era mai parlato sui media di amianto,
sebbene sia provata la presenza nelle montagne piemontesi
I PRECEDENTI:
- il comune di Torino gestisce edifici scolastici che scoppiano di amianto
a vista, ma i bambini e gli operatori vi sono
lasciati dentro per anni in attesa di abbattere l'edificio, impossibile
da mettere in sicurezza
- d'altra parte, pochi vertici aziendali sono stati condannati per i tanti
lavoratori morti di asbestosi, a causa della prescrizione. Il mesotelioma
pleurico insorge infatti dopo decine d'anni.
LE ANALISI:
- la "speciale" procedura VIA varata alla fine per il tunnel di Venaus
e' la valutazione impatto ambientale che quindi non era stata fatta (in
barba alle dichiarazioni odierne del governo e di Chiamparino ed a quelle
del 1993 della Bressso)
- gli onerosi accorgimenti anti-amianto da mettere in campo in Valsusa
(quelli usati dagli Svizzeri per il Gottardo) richiederebbero altri finanziamenti,
ma dove sono?
- non e' stato previsto un tracciato alternativo, quindi in caso di intoppi
- se l'opera s'ha da fare, come dicono destra e sinistra - si fara' in
barba agli intoppi?
Di opinioni
pro o contro se ne possono portare tante, ma - pur non essendo pregiudizialmente
antiTAV - ritengo che chi difende la TAV e chi si fida a priori delle
scelte dei vertici politici di destra o sinistra dovrebbe riflettere sulla
forte ipoteca che questi fatti mettono non solo sui nostri diritti, ma
anche sulla credibilita' degli altri argomenti a favore dell'opera tanto
sbandierati, e dovrebbe porre ai propri rappresentanti richieste di chiarimenti,
garanzie e trasparenza.
*presidente
Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus
Interventi
e articoli sul No Tav
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