NOTIZIARIO del 18 dicembre 2004

 
     

Diritti : salute , i bimbi vanno a scuola di ... amianto
di Rita Guma

A Torino c'e' un edificio scolastico che scoppia letteralmente di amianto. Amianto sul tetto e nelle pareti. Attualmente lo stabile e' occupato dal un centro sociale, ma e' costruita in modo analogo una scuola media torinese il cui nome non ha importanza perche' non e' l'unica, purtroppo, in Italia, ma ci e' utile per illustrare come scandalosamente viene affrontato oggi il problema.

Il preside della scuola ha parlato di rilievi delle fibre aerodisperse che non avrebbero rivelato livelli di pericolosita'.
Il dott. Roberto Topino, esperto di medicina del lavoro, commenta tuttavia che "anche con un monitoraggio negativo per la presenza di fibre di amianto, l’assenza di pericolosita' dell’edificio non sarebbe dimostrata, perche' la legge indica chiaramente che il monitoraggio ambientale non puo' rappresentare da solo un criterio adatto per valutare il rilascio delle fibre di amianto" (Decreto Ministeriale del 06/09/1994).

Ma il problema e' anche culturale e di informazione, sottolinea il medico: "purtroppo, quando si parla di amianto, spesso troviamo chi conta i morti e chi dice che non e' un problema. Sicuramente e' l'ignoranza il nemico da battere". E spiega: "L'amianto, una volta arrivato nei polmoni, resta nell'organismo per tutta la vita e puo' uccidere, senza fretta. Non esiste una "soglia" di sicurezza al di sotto della quale il rischio di cancro sia nullo: ogni esposizione all'amianto produce un rischio di cancro".

Il dott. Topino ricorda che "il mesotelioma pleurico, malattia tumorale maligna dovuta all'amianto, colpisce persone sempre piu' giovani (40-50 anni) e anche soggetti che non hanno precedenti esposizioni lavorative ad amianto. Il mesotelioma pleurico e' una malattia neoplasica rapidamente fatale: lascia meno di un anno di vita. L'esistenza di mesoteliomi anche in persone non esposte a rischio per motivi professionali conferma che possono essere pericolose anche esposizioni a basse concentrazioni di asbesto".

E le autorita' non possono far finta di niente perche', come sottolinea il medico, "il problema dell'amianto e' noto in tutto il mondo.
Nel 1991, l’Accademia delle Scienze di New York ha pubblicato uno studio sulle malattie da amianto, in cui vengono evidenziati i mesoteliomi degli insegnanti di alcune scuole americane, inquinate da amianto", e, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanita' (1986): "L'esposizione a qualunque tipo di fibra e a qualunque grado di concentrazione in aria va pertanto evitata".

"E' anche vero che Stati Uniti e Scandinavia hanno cessato l'uso dell'amianto piu' di 30 anni fa e attualmente vedono calare il numero dei mesoteliomi, che da noi aumentano. - aggiunge il medico - Russia e Canada invece usano ancora l'amianto come materiale da costruzione soprattutto nei paesi del terzo mondo". Noi non siamo nel terzo mondo, ma i casi di amianto non mancano, in fabbriche, edifici pubblici ed, appunto, scuole.

A gennaio dello scorso anno, nel frusinate, le indagini della Guardia di Finanza e gli esami dell'Ispes di Monteporzio Catone, portarono alla denuncia dei vertici di due aziende che operavano nella produzione di pannelli di eternit, per la morte di 15 operai e la malattia di 22 che avevano inalato, per anni e senza precauzioni, fibre di amianto blu (considerate le piu' tossiche al mondo). Ma fra le accuse per gli industriali anche il disastro ambientale, dato che i fanghi reflui venivano immessi nel vicino fiume le cui acque veninavo usate dai coltivatori della zona per irrigare i campi.

Casi come questo ve ne sono molti in Italia e da tre anni un gruppo di artisti si riunisce in settembre a Monfalcone - dove l'asbestosi ha ucciso, sta uccidendo e uccidera' fino al 2020 i lavoratori dei cantieri navali - per la giornata nazionale contro l'amianto, denominata "Amianto mai piu'". L'obiettivo e' dar voce ai parenti delle vittime ed ai malati riuniti nell'Associazione Esposti Amianto, che chiedono giustizia e un sostegno sanitario adeguato e dignitoso.

A tal fine, proprio su richiesta dell'Associazione, e' stata anche scritta anche una piece teatrale, "Polvere", con testi di M. Carlotto, che intende richiamare l'attenzione su quella che viene definita "una vicenda crudele e orribile coperta da un silenzio colpevole e potente".

Riguardo alla scuola torinese oggetto della denuncia, il dott. Topino segnala che "i pannelli che contengono l'amianto non sono confinati ma fanno parte della pareti delle aule. Tali pannelli hanno almeno 40 anni e basta urtarli per determinare il rilascio delle fibre di amianto. Nel sopralluogo alcuni insegnanti ci hanno fatto notare che qualche scolaro, con una chiave o con un temperino, aveva fatto dei buchi nei pannelli".

Tuttavia, dice il dottore, il personale ha detto "di non aver mai ricevuto ne' i risultati dei campionamenti e dei rilievi, ne' informazioni sulla presenza di amianto" e non vi e' "nessun cartello con indicazioni sulla presenza di amianto e sulle precauzioni da adottare", anche se "gli addetti, che hanno fatto i sopralluoghi, hanno detto di non toccare le pareti e di non fare buchi o lavori", e l'assenza di informazioni e' considerata molto grave dall'esperto.

Il medico avverte: "Nel caso che in futuro un alunno o un insegnante, che hanno frequentato la scuola, dovessero ammalarsi a causa dell’amianto sarebbe fuori discussione la responsabilita' indiretta del Comune, proprietario dell’edificio, e diretta del preside, quale datore di lavoro, che pur essendo a conoscenza del rischio, ha consentito l’utilizzo dell'edificio".

Dopo la visita del dottor Topino all'edificio, insieme ad alcuni consiglieri di opposizione, la palestra e' stata chiusa per lavori di manutenzione per la presenza di amianto.
Il medico, che ha anche inviato una segnalazione alla Procura della Repubblica, ha scritto all'assessore competente, ricevendo in risposta l'assicurazione che "a seguito di una indagine approfondita e di una valutazione economica sugli interventi necessari, e' stato rilevata - nel rispetto del rapporto costi-benefici - la necessita' di procedere alla demolizione dell'intero edificio e alla sua costruzione."

Tuttavia l'assessore comunica che "L'opera e' inserita nel bilancio 2006", quindi fra due anni. Ma nel frattempo nulla si fa per spostare in altro luogo sicuro gli scolari ed il personale della scuola.

Questa situazione puo' essere considerata emblematica di altre analoghe in tutta Italia, ma - oltre all'abbandono in cui versa la scuola italiana, nonostante mille proclami dei ministri di ogni parte politica che si sono succeduti alla guida del dicastero - e' probabilmente il problema costi a frenare gli amministratori dall'intervenire.

Il dottore ricorda il caso del Palazzo Berlaymont, a Bruxelles, la sede della Commissione europea recentemente riaperta dopo 13 anni e che fu chiuso proprio per la presenza di amianto: "Solo i lavori per la rimozione dell'amianto sono costati 460 milioni di euro".

Evidentemente pero' - anche grazie ad un altro tipo di cultura - alla vita dei membri della Commissione UE e dei funzionari europei venne dato un elevato valore. Come ci si puo' aspettare venga fatto lo stesso con i nostri bambini ed il personale della scuola?

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