NEW del 03 novembre 2005

 
     

Immigrati : Cofferati parla di legalità , Rifondazione non ci sta
di red

Chiarisce la sua posizione il sindaco di Bologna Sergio Cofferati, secondo il quale "la non condivisione di leggi che producono effetti negativi sulla persona o sulle comunità... deve portare all'azione per la loro modifica e per la loro definizione in parlamento" e "l'amministrazione e la comunità con i loro strumenti possono e devono agire solidarmente per correggere gli effetti negativi o le ricadute non desiderate delle leggi, ma non possono accettare la loro violazione come prassi politica.

L'illegalità, qualunque sia la ragione che la determina, non può trovare giustificazioni". Ma Rifondazione non ci sta, e vota contro l'ordine del giorno del sindaco affermado la precedenza della solidarieta' sulla legalita': "è impossibile per noi accettare l'idea di mettere sullo stesso piano situazioni di disagio e sofferenza sociale con comportamenti di carattere criminale. Un'azione di governo che parta da questi presupposti è destinata inevitabilmente a colpire soltanto i più deboli".

Nel suo ordine del giorno Cofferati ha spiegato che "deve esser fermo l'obiettivo di tutelare i più deboli garantendo loro piena cittadinanza anche attraverso azioni solidali mirate, ma nel contempo deve essere chiara la discriminante verso chi si pone fuori dalla legge o si sottrae dai percorsi di legalità che si possono attivare".

Ma il sindaco evidenzia "che le "politiche fondamentali per il futuro di Bologna, come quelle abitative, quelle per l'inclusione e l'accoglienza, quelle per il sostegno allo sviluppo, sono tra le più condizionate dalle pratiche illegali" e parla anche di "difficoltà finanziarie generate dalle inefficaci ed inique politiche economiche e di bilancio del governo".

Il sindaco ha spiegato che l'amministrazione comunale si trova continuamente a dover fronteggiare a richieste dei cittadini che pero' "avvertono spesso la difficoltà di vederle risolte positivamente in ragione dell'esistenza del degrado in alcune zone della città e della diffusione di pratiche illegali e comportamenti illegali che aumentano la percezione di insicurezza" e "si è evidenziata l'esistenza di comportamenti ed azioni mirate a consolidare pratiche e situazioni non rispettose delle leggi".

"Il bisogno abitativo e la regolarità dei rapporti di locazione - prosegue l'ordine del giorno di Cofferati - vanno risolti con strumenti efficaci nel rispetto delle proprietà pubbliche e private come in quello dei diritti degli utenti" mentre "il contrasto al lavoro nero e clandestino compreso quello dei minori fonte di tante distorsioni economiche e ingiustizie sociali ha bisogno di una precisa normativa nazionale non prevista nella negativa ed incoerente legge Bossi-Fini".

Tuttavia si puo' usare il "soggiorno per motivi di protezione sociale per garantire chi accetta spontaneamente di entrare nella legalità. Le stesse politiche di accoglienza non devono essere attivate indistintamente, ma devono essere assicurate alle persone che ne hanno diritto, ai minori e ai più deboli e a chi accetta di entrare nei percorsi di regolarizzazione", mentre verra' garantito agli immigrati "il voto ai quartieri ancor prima dell'auspicabile voto amministrativo che la legge nazionale dovrà stabilire".

Secondo Cofferati, "per contrastare lo sfruttamento illegale del lavoro dei cittadini, immigrati e no, per sostenere l'emancipazione delle persone dall'esclusione sociale, occorre ancorare l'azione amministrativa al complesso del dettato costituzionale. Da quel dettato discendono le norme e le leggi che tutelano i cittadini a partire dalle fasce più deboli della società che rappresentano un valore fondante della democrazia. Anche per questo legalità e solidarietà, convivono nella nostra idea di sviluppo economico, di coesione e di giustizia sociale".

Nel frattempo la procura indaga 34 giovani per gli scontri con le forze dell'ordine avvenuti il 24 ottobre davanti a palazzo D'Accursio, sede del Comune di Bologna. I manifestanti, oltre un centinaio, contestarono il sindaco Sergio Cofferati e tentarono un blitz in Consiglio comunale, in occasione del dibattito sulla casa, senza accettare la possibilita' di far entrare una delegazione, e negli scontri rimasero feriti tre carabinieri, tre studenti ed il segretario locale di Rifondazione comunista.

Dopo il rapporto della Digos, per i 34 giovani è scattata l'accusa di manifestazione non autorizzata e per alcuni di essi di resistenza a pubblico ufficiale e getto pericoloso di cose. Contestato anche l'uso di copricapi che coprivano il volto impedendo il riconoscimento.

Speciale immigrazione e razzismo

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