NEW del 24 ottobre 2005

 
 
       
 

Spazio Schengen : garante privacy UE lancia allarme diritti
di
Gabriella Mira Marq

Dati personali a rischio nel futuro dell'Unione Europea se non si prenderanno provvedimenti. E' quanto ha sottolineato il responsabile europeo per la protezione dei dati personali (EDPS) che ha chiesto alla Commissione UE maggiori garanzie a tutela delle informazioni negli scambi dovuti all'applicazione del trattato Schengen II.

Peter Hustinx ha accettato tre proposte della Commissione connesse con il sistema d'informazione, ma ha fornito pero' un certo numero di osservazioni e di correzioni finalizzate ad ottenere il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini europei.

Egli ha commentato che "le proposte introducono nuove funzionalita' ed un accesso allargato. Cio' richiede misure di sicurezza supplementari, che sono evidenziate nel mio rapporto. È essenziale che sia assicurato un livello costantemente elevato di protezione dei dati, fornendo cosi' sicurezza legale a tutti gli interessati".

SIS è il sistema che attualmente permette alle autorita' competenti di ottenere informazioni per quanto riguarda determinate categorie di persone e di beni nell'ambito della libera circolazione e della cooperazione delle diverse polizie. Esso sostituira' l'attuale sistema d'informazione intergovernativo e permettera' l'allargamento della zona di Schengen ai nuovi stati membri ed alla Svizzera.

Le proposte prevedono la possibilita' di trattare dati biometrici (impronte digitali e fotografie), ma l'EDPS ha rilevato che l'affidabilità della biometria sembra essere sopravvalutata e che la possibilita' di usare dati biometrici richiede una considerazione attenta dei rischi e misure di sicurezza specifiche.

Una critica anche al fatto che, mentre ora l'accesso ai dati e' basato sul principio che soltanto un'autorita' autorizzata puo' avere i dati nell'ambito di specifiche procedure, in futuro anche chi oggi non puo' accedervi possa avere accesso ai dati per semplice "informazione". Cio' costituisce un cambiamento fondamentale ed aumenta i rischi di abuso, il che rende necessarie - ad avviso del garante - misure di sicurezza ancor piu' rigorose.

Si prevede inoltre una struttura complessa in cui un singolo sistema d'informazione - il SIS II - si avvarra' di data base legali differenti. Il responsabile della privacy europea ha percio' rilevato che il regime di protezione di dati diventa con queste modifiche altamente complesso e che le proposte sono collegate a legislazione non ancora adottata, il che provoca un'incertezza legale inaccettabile per chi ne e' coinvolto. Egli ha osservato come sia spiacevole che la Commissione Europea non abbia elaborato un memorandum esplicativo o uno studio adeguato di valutazione degli effetti.

Infine il responsabile della privacy ha lanciato l'allarme sul fatto che la correlazione fra i vari data base potrebbe portare talora a conclusioni errate ed al trattamento ingiusto di persone non colpevoli. L'autorita' di sorveglianza di Schengen ha segnalato infatti che durante le indagini in alcuni stati membri e' emerso che piu' del 30% dei dati di immigrazione era errato o antiquato.

La proposta della Commissione Europea e' attualmente oggetto di trattative lunghe e complesse fra i membri dello spazio Schengen e dovrebbe entrare in vigore nel 2007.

Speciale Europa

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