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NEW del 30 settembre
2005
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USA
: Miller liberata dopo rivelazione fonte in caso CIA Era stata incarcerata per essersi rifiutata di infrangere il segreto professionale sulle fonti in un caso che coinvolge la Casa Bianca. La giornalista del New York Times Judith Miller e' stata liberata ieri dopo tre mesi di prigione, dopo avere acconsentito a testimoniare circa le fughe di notizie dagli uffici dell'amministrazione di George W. Bush sull'identita' di un agente segreto della CIA, grave reato negli Stati Uniti. Comparira' oggi davanti al Jury per deporre. Uno o piu' collaboratori del presidente USA avevano rivelato alla stampa l'identita' dell'agente Valerie Plame, moglie di un diplomatico. L'inchiesta si e' concentrata sui giornalisti che avevano ricevuto l'informazione, i quali sono stati minacciati di prigione per aver opposto il segreto professionale. Il giornalista di Time, Mattew Cooper, ha ceduto per evitare il carcere, mentre la Miller, che e' stata incarcerata, ha lasciato il centro federale di detenzione della Virginia solo dopo aver raggiunto un accordo con il consulente legale speciale Patrick Fitzgerald. La giornalista ha spiegato di non aver modificato la sua posizione, ma ha detto che la sua fonte la ha "volontariamente e personalmente" liberata dalla promessa di riservatezza per quanto riguarda le loro conversazioni. La giornalista ha quindi rivelato che la sua fonte era capo del personale del vicepresidente Dick Cheney, I. Lewis "Scooter" Libby. La Casa Bianca aveva dato la sua liberatoria, ma la Miller ha voluto rassicurazioni personali da Libby che la sua rinuncia era volontaria. L'avvocato di Libby e il portavoce dell'inquirente non hanno rilasciato dichiarazioni. Il presidente Bush aveva dichiarato che chi aveva fatto le rivelazioni sarebbe stato licenziato, ma vi era stato qualche tentennamento quando si era saputo che il suo principale consigliere, Karl Rove, era in qualche modo coinvolto nella vicenda. Gli inquirenti infatti avevano acquisito anche la prova di una e-mail con cui un funzionario dell'intelligence della Casa Bianca aveva saputo che Karl Rove aveva parlato al giornalista del ruolo segreto di Valerie Plame. Inoltre proprio il reporter Mattew Cooper aveva ammesso che in una telefonata del 2003 con Rove per la prima volta senti' dire che Valerie Plame era un funzionario della CIA. La CIA aveva inviato il marito di Plame, un ex ambasciatore, in Africa per verificare un rapporto secondo cui il governo del Niger aveva venduto uranio all'Iraq per le armi nucleari e Rove avrebbe parlato della circostanza con Cooper. Rove invece aveva dichiarato davanti ad un gran giuri' lo scorso anno di aver appreso del lavoro di Plame alla CIA dai giornalisti, non da fonti di governo. L'articolo del 14 luglio 2003 con le rivelazioni su Plame era stato pubblicato otto giorni dopo che Wilson aveva commentato sulla stampa che l'amministrazione Bush aveva esagerato la minaccia delle armi nucleari dell'Iraq. La tempisica di uscita dell'articolo era stata un colpo per la Casa Bianca, che stava cercando di parare le critiche sul fatto che nessun'arma di distruzione di massa era stata trovata in Iraq. Judith Miller - che e' una giornalista veterana dei temi di sicurezza nazionale, vincitrice di un premio Pulitzer per la sua inchiesta su Osama Bin Laden nel 2001 - con i suoi articoli sulle armi di distruzione di massa in Iraq, scritti dal 2002, aveva di fatto aiutato la politica estera di George W. Bush. In seguito alla rivelazione dell'insussistenza delle "prove", la Miller aveva pero' criticato duramente la Casa Bianca. La carcerazione di Judith Miller per aver mantenuto il segreto professionale era stata accolta con sdegno e preoccupazione dai media americani. ___________ NB:
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