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NEW del 13 settembre
2005
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Ruanda
: religioso belga coinvolto in processo genocidio E' apparso come imputato in un tribunale ruandese il frate cattolico belga Guy Theunis, arrestato l'8 settembre all'aeroporto internazionale di Kigali ' perche' sospetto di complicita' nel genocidio del 1994. Dopo l'esame, domenica, delle accuse e delle prove nel tribunale Gacaca, Theunis e' stato accusato nella categoria numero uno dei sospetti di genocidio. Lo ha detto Jean Raymond Kalisa, presidente del tribunale Gacaca di Rugenge. Il ministro degli affari esteri del Belgio Karel de Gucht si era detto attonito per l'arresto di Theunis ed aveva chiesto una spiegazione al Ruanda. La sua controparte ruandese Charles Murigande ha confermato di aver ricevuto una lettera in tal senso dal governo belga. Il religioso, che ha lavorato come missionario in Ruanda dal 1970 fino al 1994, e' stato arrestato marted́ in viaggio dalla Repubblica democratica del Congo verso il Belgio. Secondo il procuratore Emmanuel Rukangira, Theunis, 60 anni, incitava i Ruandesi a commettere genocidio ripubblicando nella sua rivista 'Dialogo' gli articoli dalla pubblicazione estremistica Kangura. L'ex direttore di Kangura Hassan Ngeze e' stato condannato all'ergastolo dal tribunale criminale internazionale delle Nazioni Unite per il Ruanda (ICTR), creato per processare i responsabili del genocidio. Rukangira aveva detto che anche se padre Theunis non fosse stato ritenuto una mente del massacro, avrebbe dovuto affrontare il tribunale di villaggio (Gacaca, i tribunali ruandesi per i reati minori di genocidio) nel quartiere Nyarugenge nel centro urbano di Kigali, dove sarebbe stata verificata la gravita' dei suoi presunti crimini. Tuttavia aveva anticipato che, data la natura dei crimini, Theunis sarebbe potuto rientrare nella categoria degli ideologi del genocidio. Nel tribunale che ha esaminato le informazioni sul caso, non c'era nessuno dei 22 testimoni che si erano espressi in favore del sacerdote belga - che e' apparsoin aula abbigliato da detenuto - eccetto un'esponente dell'Osservatorio internazionale dei diritti dell'uomo, che ha detto che l'accusato e' uno strenuo fautore dei diritti dell'uomo. Ma altre organizzazioni per i diritti umani si sono schierate contro l'accusato. Al religioso e' stato contestato di aver scambiato - durante i giorni del genocidio - fax e lettere con esponenti europei senza mai accennare, deplorare o denunciare il massacro in atto. Fra i testimoni dell'accusa ex colleghi e superstiti. Un suo ex collega, Jean Bizimana, lo ha accusato di sostegno alla violenza contro i Tutsi gia' nei primi anni '90. All'udienza, durata 6 ore, hanno assistito un migliaio di persone. Parecchi preti e suore ruandesi sono stati accusati e condannati per la partecipazione all'uccisione di un milione di Tutsi e Hutu moderati durante il genocidio. Alcuni membri della gerarchia cattolica in Ruanda si presume abbiano avuto legami con politici estremisti e con le milizie che aiutarono gli Hutu ad effettuare nel 1994 le uccisioni di centinaia di migliaia di Tutsi che si erano rifugiati nelle chiese. Nel 2001, anche una corte di Bruxelles ha condannato due suore cattoliche ruandesi per i loro ruoli nel genocidio. Negli anni seguenti il genocidio molti Ruandesi hanno lasciato la Chiesa cattolica convertendosi alle chiese dei Pentecostali, degli Anglicani ed all'Islam. _____________ NB:
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