NEW del 26 agosto 2005

 
 
       
 

Afghanistan : ma il pericolo non è solo il terrorismo
di Rico Guillermo

Un'azione di intelligence dell'Isaf ha permesso di recuperare oggi vicino Kabul di una "considerevole quantita' di munizioni" che si presume possano esere state preparate per atti terroristici.

Il comando ISAF afferma infatti che "poiche' l'Afghanistan si sta avvicinando alle elezioni nazionali, fissate per il 18 settembre... non e' escluso che il materiale rinvenuto potesse servire per compiere attentati durante il periodo pre-elettorale". La forza internazionale di assistenza alla sicurezza, ISAF, di cui fa parte anche l'Italia, ha ricevuto in vista di simili eventualita' un incremento di tre battaglioni.

Un contingente di 22 soldati professionisti spagnoli scelti su base volontaria e' giunto pochi giorni fa a Kabul per sostituire i 17 militari iberici uccisi, ed anche gli elicotteri spagnoli sinistrati saranno sostituiti con moderni Cougar, mentre in Spagna infuria la polemica, con il PP all'attacco del governo, cui si chiede se la missione occidentale in Afghanistan sia di pace o di guerra.

Per gli Americani il problema non sembra porsi: proprio invocando il pericolo di attentati, la settimana scorsa le forze USA hanno condotto diverse operazioni nelle montagne e nelle regioni del sud, nel corso delle quali piu' di 100 presunti militanti filotalebani sono stati uccisi. Sette Marines hanno perso la vita in tali azioni.

La coalizione internazionale sotto il comando USA - che prosegue l'operazione denominata "liberta' immutabile" - consta di 20.000 unita', di cui 18.000 americane, dislocate soprattutto nel sud e nel sud-est. I 10.500 soldati dell'ISAF sono dispiegati invece a Kabul ed intorno alla capitale, a nord e ad ovest.

I centri elettorali sono 6.000, e saranno presidiati sia dalla polizia afghana che dalle truppe USA e dall'ISAF per evitare che siano presi di mira come in occasione delle presidenziali. Sono 12 milioni gli Afghani iscritti alle liste per questa tornata elettorale, mentre il numero dei candidati - oltre 5.200 uomini e oltre 580 donne - offre un'immagine favorevole ed un segno di democratizzazione del Paese presieduto da Hamid Karzai.

Tuttavia la Commissione indipendente afghana per i diritti dell'uomo e la Missione di assistenza delle Nazioni Unite UNAMA hanno stilato un rapporto sulla situazione dei diritti politici ed hanno rilevato che alcuni candidati hanno alle spalle una storia poco raccomandabile, nonostante il veto che avrebbe dovuto garantire lo sbarramento ai signori della guerra e della droga ed ai criminali.

Si erano presentati infatti oltre 1.000 candidati con legami con gruppi amati, ed erano presto stati ridotti d'autorita' ad un quinto. Ma le scelte finali sono state inquinate dai clientelismi, per cui quasi tutti gli esclusi sono ritornati in lizza.

Si spererebbe a questo punto nell'intervento della commissione per i reclami elettorali, un'organismo indipendente composto da tre esperti internazionali e due afghani, tuttavia sembra che lo stesso governo tema di escludere alcuni soggetti che mantengono tuttora ruoli attivi a capo di gruppi armati, a causa della loro pericolosita'.

Il timore, d'altra parte, e' che l'apparente piccola percentuale di personaggi pericolosi sull'intero numero dei candidati, essendo dotata di appoggi, denaro e potere, riesca ad avere il sopravvento allo scrutinio, e che di conseguenza l'intera assemblea provinciale di 249 seggi risulti popolata da questi soggetti.

Speciale pace

Speciale diritti

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