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NEW del 24 agosto
2005
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Terrorismo
: allarme dai magistrati sul pacchetto Pisanu Il procuratore antiterrorismo di Milano Armando Spataro ha espresso alcuni rilievi sul pacchetto Pisanu antiterrorismo, di cui ritiene condivisibili invece alcune scelte. Spataro ritiene critica "la scelta di privilegiare, nell'ambito della lotta al terrorismo, le esigenze di sicurezza e, di conseguenza, l'intervento di polizia e servizi a scapito di quello giurisdizionale" e le "ricadute gravissime sulla ordinaria amministrazione e sul lavoro quotidiano di pubblici ministeri e giudici" per via dell'articolo 17 della legge 155/2005. Il capo del pool antiterrorismo di Milano ritiene che vi siano rischi di prescrizione dei reati e di scarcerazione di pericolosi criminali, certezza di allungare i tempi della giustizia e, paradosso finale, l'inquietante eventualità che una norma della legge creata per combattere il terrorismo possa avere ricadute negative anche sui processi con imputati che rispondono di associazione a delinquere finalizzata al terrorismo. Secondo Spataro, "e' il caso di dare il via ad un attento monitoraggio delle situazioni e delle scelte organizzative allo studio nei vari uffici", ma "e' il caso di invocare anche l'intervento dell'ANM (un nuovo ed aggiornato 'libro bianco', mirato sulle conseguenze del pacchetto?) e del CSM". Infatti, secondo il magistrato antiterrorismo, "se non vi saranno interventi compensativi, il sistema rischia il collasso". Il Procuratore di Firenze Ubaldo Nannucci aveva gia' inviato al CSM una richiesta di intervento sul sistema e l'utilizzo dei VPO e Spataro ritiene che anche il Procuratore Generale di Roma - "ma non ne sono certo e dunque non posso scendere in dettagli", afferma - "stia analizzando le ricadute negative sui processi dinanzi al Giudice di Pace. Ed altre Procure si stanno pure mobilitando". Ma sul problema si erano espressi gia' tre Procuratori Aggiunti di Milano, tuttavia, sottolinea Spataro in una nota, "l'on.le Pecorella risponde con le solite accuse di politicizzazione: invano cerchereste traccia, nelle parole riportate dall'agenzia (Adnkronos, che ha diffuso le parole del presidente della Commissione Giustizia della Camera, ndr) , dei problemi concreti e delle possibili soluzioni". Gaetano Pecorella aveva infatti replicato ''Era inevitabile che un magistrato da sempre schierato politicamente insieme all'opposizione trovasse il modo di accusare il decreto Pisanu di avere un effetto criminogeno. Mi sembra una presa di posizione assolutamente fuori luogo. Vorrei ricordare a Spataro che anche l'opposizione non si è schierata contro il provvedimento''. Ma e' critico sul provvedimento anche Corrado Carnevali, procuratore aggiunto del dipartimento per i reati contro la pubblica amministrazione, che aveva parlato di ''influenza sui termini della prescrizione e di rischio di estinzione del reato'' poiche' "la stragrande maggioranza degli ufficiali giudiziari espleta il servizio a mezzo posta con il risultato che le cartoline tornano indietro e che la notifica si deve ripetere. Tutti i procedimenti rischiano di essere protratti nel tempo perché il meccanismo deve essere perfetto e il pm deve avere la prova che l'atto sia stato ricevuto''. E con lui il procuratore aggiunto Ferdinando Pomarici, coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, che aveva dichiarato all'Adnkronos: "non faremo più processi e il rischio è che pericolosissimi narcotrafficanti e mafiosi escano di prigione per la scadenza dei termini'' poiche' "quando si concludono le indagini si devono notificare a tutti i difensori e a tutti gli imputati, a volte detenuti in diverse carceri in Italia, e solo quando il pm ha la conferma che tutti sono stati avvisati potrà presentare, dopo aver fatto trascorrere 20 giorni previsti per legge, la richiesta di rinvio a giudizio al giudice''. Secondo Pomarici ''è giusto il principio per cui la Polizia Giudiziaria faccia solo il suo lavoro, ma bisogna almeno raddoppiare l'organico degli ufficiali giudiziari''. Speciale terrorismo con dossier gruppi islamici in Italia
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