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NEW del 11 agosto
2005
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Colonie
: Katsav si scusa , Sharon persevera , proteste continuano Il presidente dello Stato di Israele, Moshe Katsav, ha chiesto perdono ai coloni ebrei che saranno evacuati dalla striscia di Gaza e dalla Cisgiordania a partire da lunedi' prossimo, ma ha chiesto loro di non opporre resistenza. Nel contempo, 50.000 Israeliani si sono recati davanti al muro del pianto per chiedere a Yaveh di evitare lo smantellamento delle colonie. Oggi si tiene una manifestazione di protesta a Tel Aviv, in piazza Isac Rabin. In un discorso alla nazione, ieri, Katsav - che ha solo un ruolo simbolico - ha chiesto ai coloni di perdonare la decisione del governo di Tel Aviv di sgomberare le colonie secondo il piano del premier Ariel Sharon - piano fortemente contrastato e che ha prodotto le dimissioni di cinque ministri e due giorni fa del ministro delle finanze Benjamín Netanyahu - ma ha chiesto di non opporsi ai soldati per il bene e l'unita' dello Stato di Israele. Lo stesso elettorato del Likud, il partito di Sharon, si e' spaccato sul piano di sgombero, saldando i coloni alla destra nazionalista, tanto che si parla di un nuovo partito che il premier israeliano potrebbe fondare. Netanyahu ha lanciato in parlamento un duro attacco contro il governo, incitando i deputati ad unirsi nel contrastare il piano. Sharon sembra invece piu' determinato che mai a liberare le colonie programmate, mentre ha detto che gli altri blocchi di stanziamenti continueranno ad esistere e che non vi sara' alcun negoziato con l'ANP su Gerusalemme. 50.000 persone si sono radunate ieri sotto il muro del pianto, a Gerusalemme, per chiedere a Dio di evitare l'espulsione di 8.500 coloni (1783 famiglie) dagli stanziamenti che stanno per essere evacuati nella striscia di Gaza e nelle quattro colonie in Cisgiordania, passo con cui Tel Aviv intende dare seguito agli accordi della road map per avviare il processo di pace in Medio Oriente. Al raduno hanno partecipato rabbini di tutte le correnti spirituali. Il color rarancione, che rappresenta il disaccordo con il piano di ritiro, e' sato ripreso in cinture, camicie e polsiere con lo slogan "un Ebreo non caccia un altro Ebreo". Forte la presenza degli agenti di polizia anche sulla spianata delle Moschee per evitare incursioni di radicali israeliani sul luogo santo dei Musulmani o attacchi di estremisti palestinesi. All'evacuazione parteciperanno 55.000 soldati e poliziotti. Alcuni soldati sono stati espulsi mesi fa dall'esercito per aver promesso che avrebbero contrastato le operazioni di sgombero. I coloni dovranno evacuare le colonie a partire dal 15 in modo spontaneo. Dal 17 le operazioni proseguiranno con la forza, se necessario. Le forze di sicurezza palestinesi si preparano dal canto loro a dispiegare un cordone di sicurezza attorno alle colonie, mentre i moltiplicano le riunioni di coordinamento israelo-palestinesi. Il presidente palestinese Abu Mazen ha confermato in una conversazione telefonica con Condoleezza Rice che i Palestinesi sono "pronti" per le operazioni di ritiro. ___________ NB:
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