NEW del 26 giugno 2005

 
 
       
 

Lettera a Ciampi di un cittadino solo contro l'ecomafia
di Mario Codanti

Signor Presidente, sono un cittadino italiano proprietario di un’antica azienda olivicola, ereditata dalla mia famiglia, nella quale si produce con metodo biologico un olio di alta qualità, già premiato all’esposizione della Camera di Commercio e Agricoltura di Salerno nel lontano 1870.

L’ azienda agricola e agrituristica, denominata” Masseria Sparano”, si trova nel territorio di Montecorvino Rovella, a tre km dallo svincolo di Battipaglia sulla famigerata autostrada SA-RC. Purtroppo in quest’area geografica da circa trent’anni l’abusivismo estrattivo di sabbia e ghiaia ha devastato decine e decine di Colline Salernitane, molte delle quali sono state nel tempo adibite a discariche di rifiuti e veleni di ogni genere, due di queste proprio tra gli oliveti a confine con la mia “Masseria”.

Io mi sono battuto negli ultimi 22 anni chiamando in giudizio pubblici amministratori e privati cittadini responsabili di gravi reati per aver consentito negli anni una così grave distruzione dell’ambiente. Pur avendo ottenuto piena soddisfazione con vittorie su vittorie, in sede Civile, Penale e Amministrativa, nessun risultato concreto ne è derivato: tutte le sentenze, persino quella della Suprema Corte di Cassazione, sono state calpestate come carta straccia.

Le escavatrici e le pale meccaniche continuano a lavorare, enormi camion continuano a transitare sullo stradone agricolo che attraversa i miei oliveti, coprendoli di polvere assieme alla mia casa, alla mia famiglia, agli ospiti, sempre più in fuga dal mio agriturismo, e ai miei umili asini che mi onoro di allevare.

Di recente però qualcosa di eccezionale è successo e per questo Le scrivo. Il 2 febbraio 2005, a Salerno, dove la “Nuova Italia,” la “Nostra Italia” tornata alla democrazia nel 1944, mosse i primi passi, Lei è venuto per un Incontro Istituzionale ad esortarci, 60 anni dopo, alla lotta alla criminalità, che affossa la libertà che è linfa vitale della democrazia.

Lei ha affermato che la lotta alla criminalità non è impresa impossibile e ci ha invitato a “combattere con tutte le nostre forze Istituzioni e cittadini insieme - i clan criminali, non solo dove già esistono, ma anche dove cercano di metter piede, creando intimidazione e paura”, anche al fine, diceva, “di salvaguardare l’ambiente, per acquistare titolo e credibilità per esigere l’impegno dello Stato Centrale”.

Belle le Sue parole, limpide, come acqua di fonte a suscitare speranze nella mia testa di cittadino sfiduciato da uno Stato impotente, o meglio da uomini che questo Stato dovrebbero con orgoglio rappresentare e che invece ne tradiscono l’onore. Circa due mesi fa, con decreto della Regione Campania, la mia azienda è stata inserita nell’elenco delle “Fattorie Didattiche”.

Proprio così, Signor Presidente, dove fioriscono i profitti illeciti di cave e discariche abusive e mezzi pesanti trasportano colline ridotte in polvere per arricchire i criminali dell’ambiente, per ingrassare l’Ecomafia, viene data una “fattoria didattica” ai bambini delle scuole, per insegnare loro il vivere sano, il rispetto della natura, la riconoscenza che dobbiamo all’asino, da sempre umile servitore dell’uomo.

Mi son chiesto: con che faccia mi dovrei presentare ai miei giovani ospiti? Proprio in quei giorni scaricai dal Suo sito il saluto che ha rivolto, il 4 gennaio 2005, a Napoli, agli scolari della parrocchia di Santa Maria della Speranza dove aveva detto loro: “abbiate sempre dignità di voi stessi”, spiegando poi che questa “parola solenne, ma semplice, Dignità, significa non sentirsi mai, per quello che uno ha fatto o non fatto, a disagio con se stessi, aver vergogna di se stessi”.

Dopo aver letto quelle parole, caro Presidente, ho deciso che il 27 giugno 2005, nell’anniversario della I° manifestazione spontanea e di massa contro l’Ecomafia, tenutasi proprio alla stazione ferroviaria di Montecorvino Rovella, io starò, all’ingresso dello stradone agricolo che attraversa il mio oliveto, opponendomi pacificamente, con dignità, fino alla morte, ai criminali dell’ambiente che da decenni lo percorrono calpestando ogni legge.

Considerata la pericolosità del gesto, credo che resterò solo, in quella polvere, avendo al mio fianco i miei asini e la bara. Sarò sereno, perché quel giorno, dopo oltre 20 anni, potrò considerarmi nuovamente un uomo libero, non mi sentirò più a disagio con me stesso, non dovrò più vergognarmi, come ogni giorno, per quello che non ho fatto.

Se qualcuno mi chiederà, dirò che ho raccolto il Suo invito a combattere con tutte le forze, per difendere, prima di tutto, la mia dignità di uomo libero, e poi la Nostra Italia, la Nuova Italia che proprio Lei ci ha ricordato che da queste terre mosse i primi passi. Se me la caverò, la Fattoria Didattica Masseria Sparano potrà ricevere a testa alta i suoi giovani ospiti e insegnar loro qualcosa. Infinitamente grato

Mario Codanti
Montecorvino Rovella
lì, venerdì 17 giugno 2005

Speciale Mafia e Antimafia

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