NEW del 16 giugno 2005

 
 
       
 

Ancora dis-informazione sulla campagna pro-lira vista dall'estero
di Giulia Alliani

"Ai media britannici - secondo 'La Padania' - piace l'iniziativa lanciata dal partito di Bossi. Per il Sunday Telegraph la divisa europea ha il destino segnato". E poi: "Roberto Calderoli, ministro per le Riforme istituzionali, è stato intervistato qualche giorno fa dal quotidiano britannico Sunday Telegraph al quale ha dichiarato che, a seguito degli esiti referendari in Francia e Olanda, il destino dell'unione monetaria è segnato. 'Hanno costruito il soffitto senza edificare i muri', ha detto Calderoli riferendosi all'euro. Il ministro per le Riforme si è detto sicuro sul cammino che l'Italia dovrebbe seguire: 'Le opzioni sono due: operare adesso un'eutanasia dell'euro o lasciare che muoia per conto proprio. Se seguiamo la seconda soluzione - ha concluso - dobbiamo attenderci una lunga fase di agonia, anche se il risultato sarà lo stesso'.

ANCHE FORZA ITALIA LA PENSA COME BOSSI. Sulla questione il Sunday Telegraph ha interpellato anche la responsabile dell'ufficio stampa della Lega a Roma, Nicoletta Maggi, secondo la quale anche tra le fila di Forza Italia sta prendendo piede un euroscetticismo che 'è appoggiato col pensiero ma non è ammesso pubblicamente'". Si', e' proprio quanto hanno detto al Sunday Telegraph, giornale inglese, conservatore ed euroscettico, il ministro Calderoli e la signorina Maggi. Peccato solo che "La Padania" non abbia voluto raccontare qualcosa di piu' ai suoi lettori: davvero non e' di tutti i giorni tanto interesse della stampa straniera per i rappresentanti di un piccolo partito italiano, e dunque sara' bene leggere un po' meglio questo "Sunday Telegraph".

L'inizio dell'articolo e' di grande atmosfera: "Nel suo ufficio tutto marmi affacciato su Piazza Colonna, Roberto Calderoli, ministro italiano del Welfare, mostra un biglietto da 20 euro e lo straccia in due: 'Se vuole lo infilo nel distruggidocumenti' dice. Contempla per un attimo la possibilita' di dar fuoco alla banconota prima di concludere che la cosa potrebbe essere contraria alla legge italiana. Non puo' sussistere alcun dubbio sui suoi sentimenti nei confronti dell'euro".

Continua il Sunday Telegraph: "Le opinioni del signor Calderoli sarebbero state considerate eresia all'inizio del 2002, quando l'Italia adotto' entusiasticamente la moneta unica, mentre i tassi di interesse calavano del 50% e ci si attendeva un boom. Adesso, al mercato di Campo de' Fiori, qualche strada piu' in la', dove Giordano Bruno fu messo al rogo per aver sostenuto che l'universo non aveva un centro, l'odio per l'euro costituisce la nuova ortodossia. 'Guardi questa piazza' dice Sonia Petretta, riempiendo una borsa di pomodori. 'Era sempre strapiena di gente, ma adesso e' mezza vuota. Con l'euro e' diventato tutto piu' difficile. I prezzi sono raddoppiati. Si pensava che l'euro portasse sicurezza, ma cosi' non si riesce a vivere'."

"In uno strano rigurgito di nostalgia popolare per la lira, che non e' mai stata la piu' stabile o la piu' amata delle monete, la Lega Nord del Signor Calderoli, un piccolo partito di destra che e' l'ago della bilancia nella coalizione di governo di Silvio Berlusconi, si fa paladina dell'abbandono dell'euro. Domani la Lega Nord si riunisce a Milano per discutere 'progetti concreti' per un referendum che definisca una nuova moneta nazionale, forse agganciata al dollaro, da far circolare insieme all'euro. I leader europei sono furibondi per l'insistente retorica anti-euro da parte di un paese con la piu' debole economia di tutta la zona euro. Eppure il Signor Calderoli e i suoi hanno toccato un tasto sensibile in Italia, dove il prossimo anno si terranno le elezioni politiche".

"L'ultimo governo Berlusconi, nel 1994, cadde quando la Lega Nord ritiro' il suo appoggio. Adesso che il suo indice di popolarita' sta precipitando, Berlusconi e' ansioso di mantenere i leghisti a bordo. Nicoletta Maggi, portavoce della Lega Nord, ha dichiarato che opinioni contrarie all'euro si contavano anche in Forza Italia, il partito di Berlusconi, il quale in passato ha attribuito all'euro la colpa delle disgrazie economiche italiane, e ora non ha ancora dichiarato pubblicamente di non condividere le opinioni del signor Calderoli. 'Loro lo pensano, ma non lo ammettono' dice 'Non vogliono essere al centro della disputa, cosi', per adesso, non dicono chiaramente come la pensano. Ma tra qualche mese lo faranno. Ci imitano. E' l'effetto domino'."

"Il colpevole e' Prodi" ha detto la Signorina Maggi, secondo il giornale britannico, che poi, nonostante il suo euroscetticismo, si addentra in un'analisi disperante della nostra situazione economica: "Con l'Italia che costituisce l'anello debole in un'eurozona cronicamente a bassa crescita, gli economisti cominciano a prospettare scenari in cui il paese potrebbe o staccarsi volontariamente dalla moneta o mettere in atto comportamenti tali da destabilizzarla affrettandone il tracollo. Essi avvertono che un ritorno alla lira significherebbe un forte rialzo dei tassi di interesse, la perdita di investimenti stranieri, e lo sprofondamento nella recessione. Tuttavia l'unica alternativa sarebbe una stretta fiscale assai poco italiana, oppure la deregulation di un'economia antiquata, che si basa su piccole imprese che producono beni di alta qualita', ad alto contenuto di mano d'opera, impegnate in una strenua lotta per rimanere competitive nei confronti della concorrenza dell'Estremo Oriente. Stuart Thomson, stratega degli agenti di cambio 'Charles Stanley Sutherlands', ha paragonato l'eurodilemma italiano alla crisi economica argentina del 2001 (...)"

"L'euro-economia non ha avuto una performance in linea con le aspettative. La colpa e' delle economie nazionali, ma l'euro e' il capro espiatorio perche', per la gente comune, e' l'elemento piu' visibile. Tradizionalmente il rimedio che l'Italia opponeva all'inflazione consisteva nel riguadagnare competitivita' svalutando la lira, un'opzione ormai impossibile (...)".

Un quadro davvero terrificante ma, scrive il Telegraph, "almeno il Signor Calderoli non ha dubbi sulle decisioni che l'Italia dovrebbe prendere: 'Le opzioni possibili sono due: applicare l'eutanasia all'euro, o lasciarlo morire da solo. Se sceglieremo la seconda, patiremo un'agonia ma il risultato sara' lo stesso'". Ecco: le prospettive sono rosee e adesso ci sentiamo tutti piu' tranquilli".

La prima parte dell'articolo

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