NEW del 08 giugno 2005

 
 
       
 

Informazione e deformazione : stampa del 'nord' e stampa estera
di Giulia Alliani

Si legge oggi su "La Padania" on line: "...mentre tramonta la lobby degli eurofili, acquistano visibilità e interesse mediatico le posizioni di quanti, come gli esponenti della Lega Nord, da sempre, si oppongono all'Europa dei potentati economici in nome dell'Europa dei diritti dei popoli". E poi: "LA LEGA FA SCUOLA - La gran parte della stampa inglese ha quindi ripreso le parole del ministro del welfare, Roberto Maroni, in merito alla possibilità di un ritorno alla lira in Italia".

Ma davvero "la lega fa scuola"? E in quale contesto sono state riprese "le parole del ministro del welfare, Roberto Maroni, in merito alla possibilità di un ritorno alla lira in Italia"? Se e' vero che la stampa inglese ha registrato con obiettivita' il momento di crisi dell'Unione Europea e dell'euro, non si puo' certo dire che la visibilita' mediatica assunta negli ultimi giorni dalla Lega Nord sulle testate britanniche sia attribuibile ad una valutazione positiva delle recenti dichiarazioni dei suoi rappresentanti.

Al contrario. Fatta eccezione per il conservatore Telegraph che domani, nell'edizione domenicale, dovrebbe anche pubblicare un'intervista al ministro Roberto Maroni, le frasi dei nostri euroscettici vengono commentate con una certa ironia: senza astio, ma certo non seriamente, un po' come se, trattandosi dell'Italia, si parlasse del parco giochi dell'Unione Europea, dove e' concesso scherzare anche se Carnevale e' passato da un pezzo.

Non molti giorni fa il Financial Times scriveva che gli italiani dovrebbero essere grati alla Banca Centrale Europea "che mantiene il suo tasso d'interesse base al 2% da due anni, consentendo all'Italia di far scendere l'entita' degli interessi pagati sul suo gigantesco debito pubblico dal 6,5% del Pil nel 2001 al 5% nel 2004" mentre, "per quel che riguarda l'euro forte, le indubbie difficolta' che esso ha causato agli esportatori nei mercati statunitensi e asiatici, nel lungo termine, sono meno significativi del fatto che l'Italia ha perso competitivita' nei confronti dei suoi partners europei, in special modo della Germania, cio' di cui non si puo' incolpare il cambio".

Ma gli euroscettici italiani parlano e scrivono come se certe cose non le avessero mai lette o, addirittura, come se ne avessero lette delle altre di segno opposto. Eppure non dovrebbe essergli sfuggito oggi un pezzo firmato dal responsabile dell'ufficio romano del Financial Times, Tony Barber, che difficilmente potrebbe venire frainteso o interpretato in senso filo-lira. Barber, per prima cosa, cita il ministro Maroni: "L'euro...ha dimostrato di non essere adeguato di fronte al rallentamento della crescita economica, alla perdita di competitività e alla crisi dell'occupazione".

Poi pero' parte con una scoppiettante cronaca di fantapolitica, ambientata a Roma nel 2030, nel momento in cui "proprio come 25 anni fa, quando l'Italia abbandono' l'Euro per la Nuova Lira" davanti al Colosseo scioperano "i centurioni che posano per le foto dei turisti". Oggetto della protesta sono le decisioni del Presidente del Consiglio, Piersivio Berlusconi, intenzionato, per fare cassa, a vendere "il Colosseo, la Galleria degli Uffizi di Firenze, la torre di Pisa, e 400 spiagge del demanio, alla Parmadebt, un'azienda privata specializzata in yoghurt e titoli spazzatura".

Secondo l'autorevole giornale economico, il governo italiano e' alla disperazione. E' appena fallita un'operazione denominata "Battaglia dei Cellulari", che ha obbligato ciascun cittadino italiano ad "acquistare 15 cellulari dalla rinazionalizzata azienda di telecomunicazioni, e ad usarli tutti quanti, tutti i giorni". Purtroppo la campagna non e' bastata a rastrellare denaro a sufficienza, e ora il governo spera che la Banca d'Italia approvi il progetto per il Colosseo. Il governo e' quasi certo del beneplacito. I funzionari della Banca non perderanno tempo a mettere i bastoni fra le ruote: sono "troppo indaffarati a vendere titoli di stato - noti come "pizza bonds" - e a difendere i venditori di funghi porcini da acquisizioni ostili straniere".

Intanto, si cerca di tenere la situazione del Paese sotto controllo: "i 700 canali televisivi di proprieta' del Signor Berlusconi cercano di distogliere l'attenzione delle masse trasmettendo "Il Grande Fratello Stupido", un reality show, nel quale i concorrenti possono andare a letto insieme se ricordano che cos'era l'Euro", mentre le emittenti di stato si limitano ad esprimere qualche debolissima critica. I piu' accesi sostenitori del governo sono i lavoratori della compagnia aerea di bandiera, l'Alitalia, appena "salvata dalla bancarotta per la ventiquattresima volta", e gli iscritti ad un partito che si chiama "Lega Sud", che vivono in una zona del paese dove "il tasso ufficiale di disoccupazione e' pari al 75%, e migliaia di persone temono per le loro pensioni di invalidita'".

Tuttavia ogni sforzo si rivela vano, e la situazione precipita: "l'inflazione e' al 300%. Il deficit di bilancio e' pari al 40% del prodotto interno lordo" Persino "i partners dell'Italia nel G3 - cioe' la Corea del Nord e lo Zimbabwe - consigliano di mettere un po' d'ordine nei conti". Ma, improvvisamente, rinasce la speranza, grazie ad una brillantissima idea del Presidente del Consiglio: "Ci sbarazzeremo della lira e adotteremo l'euro. Reintrodurre la lira e' stata la cosa piu' folle che l'Italia abbia fatto dai tempi in cui mio padre entro' in politica".

Aspettiamo con ansia di leggere il numero de "La Padania" di domani.

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