NEW del 13 aprile 2005

 
     

USA e terrorismo : John Negroponte sarà lo zar delle intelligence ?
di Rico Guillermo

Ambasciatori che vanno e ambasciatori che vengono negli Stati Uniti. Fra questi John Negroponte che passa dall'ambasciata dell'Iraq alla direzione dei servizi americani. Una figura molto criticata oggi ed in passato, e cui invece George W. Bush offre un potere crescente.

Alcuni esperti affermano che se John Negroponte - audito in Senato per la conferma della nomina alla testa di tutte le agenzie di intelligence statunitensi (CIA ed FBI comprese) - sara' confermato, sara' il primo vero zar dei servizi segreti con poteri su tutta una serie di aspetti mai gestiti prima da una sola persona.

Alla sua audizione davanti al Comitato di intelligence del Senato, mercoledi', Negroponte ha elencato tutte le possibili azioni che potrebbe intraprendere nei suoi primi giorni di incarico ed ha affermato che sta studiando le raccomandazioni delle diverse commissioni che recentemente hanno studiato il problema sicurezza nazionale criticando diversi aspetti del vecchio modo di gestire l'intelligence e le relazioni fra le varie agenzie.

Egli ha detto di comprendere i motivi che hanno spinto il Congresso e la Casa Bianca a creare un nuovo ruolo di direttore nazionale di tutte le agenzie: "gli sforzi della nostra intelligence devono generare risultati migliori. E' questo il mio mandato puro e semplice".

Per i difensori dei diritti dell'uomo - che lo hanno a piu' riprese accusato di essere responsabile di quanto avvenuto in Honduras con gli squadroni della morte quando vi risiedeva come ambasciatore e che per questo non hanno visto di buon occhio la sua nomina in Iraq mentre ne venivano allontanati i giornalisti con il pretesto della sicurezza - un simile potere messo proprio nelle sue mani lascia presagire scenari in cui la parola "migliore" sembra non poter avere posto.

E la legge di oltre 200 pagine che ha deciso la nascita del ruolo che Negroponte andra' ad occupare non esplicita in modo chiaro i poteri che egli andra' a gestire. Le ambiguita' maggiori riguardano l'autorita' sui finanziamenti e sui direttori delle singole agenzie.

Questo potrebbe significare che egli dovra' combattere per mostrare di essere il capo (soprattutto nella CIA, molto influenzata dall'apparato militare e alla cui testa vi e' comunque Goss, un direttore forte che vorra' mantenere i suoi spazi), ma anche che potrebbero non esservi limiti al suo potere una volta chiarito con i sottoposti che egli gode del favore del presidente.

Alcuni analisti sperano che Negroponte possa cambiare la cultura delle intelligence USA, molti temono invece la cultura che egli potrebbe introdurre, e tra questi ci sono sicuramente alcuni funzionari dell'FBI. Un aiuto a chi teme un radicale cambiamento dovrebbe venire comunque dai piu' di 80 comitati che si occupano di singoli aspetti della sicurezza interna e sicuramente non saranno facili da gestire.

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Luci e (molte) ombre di Negroponte

Goss alla testa della CIA