NEW del 13 aprile 2005

 
     

ONU : riforma a rischio per crisi Cina Giappone
di Mauro Giannini

Si esaspera il contrasto politico fra Cina e Giappone, rischiando di compromettere anche le riforme dell'ONU.

Il primo ministro cinese ha fatto una dichiarazione contro la possibilita' che il Giappone abbia un seggio permanente al Consiglio di Sicurezza dell'ONU se non ammettera' il suo ruolo negativo durante la seconda guerra mondiale. Il gigante asiatico si prepara pertanto ad esercitare il suo diritto di veto - concesso a soli cinque Stati appartenenti al consiglio - per impedire l'ingresso del Giappone.

Wen Jiabao ha infatti detto ieri che "solo un Paese che si assume la responsabilita' della storia e guadagna la fiducia del popolo dell'Asia e del mondo nel suo insieme puo' avere responsabilita' piu' grandi nel seno della comunita' internazionale".

Oltre alla Cina, anche la Corea del Sud e altre nazioni asiatiche hanno lungamente accusato il Giappone di non essersi scusato adeguatamente di aver invaso ed occupato igli Stati vicini e l'animosita' cinese e' aggravata dalla rivalita' per il predominio politico in Asia.

Violente proteste contro Tokio sono scoppiate a Pechino ed in altre citta' cinesi sabato e domenica a seguito dell'approvazione di un testo scolastico riduttivo nei confonti dei fatti verificatisi nella prima meta' del secolo ventesimo e che la Cina rimprovera al vicino, come gli abusi dei militari e l'avviamento alla prostituzione di migliaia di donne asiatiche.

In un'intervista al Financial Times il direttore di gabinetto del segretario generale dell'ONU, Mark Malloch Brown, ha ammesso che queste tensioni potrebbero provocare una crisi anche nell'organismo internazionale al momento delle modifiche previste per settembre.

A giudizio del diplomatico i Paesi candidati al seggio permanente dell'ONU, Giappone, Germania e India, dovrebbero "ascoltare le rispettive regioni e dare loro l'assicurazione" di non volersi servire dei loro seggi per regolare vecchi conti con gli Stati confinanti.

I membri attuali del Consiglio di sicurezza sono 15 e dovrebbero divenire 24, secondo il progetto. Kofi Annan ha recentemente dichiarato pero' che l'allargamento potra' avvenire solo se i 191 Paesi membri dell'ONU riusciranno a mettersi d'accordo nella sessione dell'Assemblea generale prevista per settembre.

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In Cina proteste antigiapponesi