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NEW del 06 aprile
2004
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Darfur
: ONU dà lista criminali di guerra a L'Aja , ma Sudan protesta Il segretario generale dell'ONU Kofi Annan ha fornito ieri al Tribunale internazionale de L'Aja una lista di 51 nomi di persone sospettate di aver commesso crimini di guerra nel conflitto fra la milizia ribelle e l'armata filogovernativa dei Janjaweed nella regione del Darfur. La lista - messa a punto dalla Commissione internazionale dell'ONU - specifica quali crimini contro l'umanita' e crimini di guerra sono stati commessi, incluse uccisioni in massa di civili innocenti, violenze sessuali sistematiche sulle donne e le ragazze, torture, distruzione di villaggi e incendio di abitazioni. Le accuse di genocidio erano state invece escluse da una apposita commissione di 5 membri voluta da Annan sotto la guida dell'italiano Antonio Cassese. Il procuratore del Tribunale penale de L'Aja, Luis Moreno Ocampo, nel ricevere l'elenco ha parlato pubblicamente di "fine della cultura dell'impunita'". Questo articolo e' copyright osservatorio sulla legalita'. Il procuratore internazionale ha detto che verifichera' attentamente i crimini commessi in Darfur anche con lo scopo di prevenirli e fermarli. Ma in Sudan, il cui governo e i cui media continuano a ripetere che nessun sudanese sara' mai giudicato da tribunali stranieri, decine di migliaia di persone hanno dimostrato in strada contro la risoluzione del Consiglio di Sicurezza che ha disposto un invio di caschi blu in sud-Sudan e sulla questione della Corte Criminale de L'Aja. I contestatori (non si sa quanto imbeccati, visti i precedenti ed il controllo del governo sui media) hanno attaccato il perimetro della sede del programma di sviluppo delle Nazioni Unite, ma non sono riusciti a penetrare all'interno. A questo punto i manifestanti hanno tirato pietre oltre la cancellata ed i loro leader hanno recapitato una lettera destinata al segretario generale dell'ONU. Dopo vari mesi di ostacoli da parte del governo sudanese e della Unione Africana, entrambi contrari all'arrivo di truppe internazionali occidentali per controllare la situazione in Darfur, il Consiglio di Sicurezza ha trovato la scusa della verifica delle operazioni di pace in sud-Sudan - dove sono appena stati firmati gli accordi conclusivi di una lunga guerra civile - per inviare truppe internazionali accontentando gli Stati Uniti. Con l'ulteriore gesto della consegna della lista dei sospetti al tribunale internazionale, Kofi Annan sta cercando probabilmente di dimostrare un impegno fattivo per recuperare un po' della credibilita' perduta dopo gli ultimi scandali (Oil for food e Sex for food) che lo vedono indirettamente coinvolto. Questo articolo e' copyright osservatorio sulla legalita'. Tuttavia proprio lo scandalo del sesso ottenuto dai caschi blu della missione Monuc in Congo in cambio di cibo rende ancor piu' controverso l'invio di nuovi soldati stranieri in un altro Paese africano. Peraltro le vittime, che continuano a subire e morire, reclamano aiuto e giustizia. Negli scontri in Darfur sono state uccise decine di migliaia di persone (70.000), anche se sul numero c'e' contrasto con il governo di Khartoum, che ha sempre parlato di poche migliaia ed ha negato ogni responsabilita'. 1.200.000 persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case per le violenze, in molti casi rifugiandosi nel vicino Ciad.
___________ I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE
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Caso Sudan - Darfur: 1.200.000 profughi, 50.000 morti Caso Sudan - Khartoum: 900.000 vittime di violenza e povertà
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