NOTIZIARIO del 26 febbraio 2005

 
     

Stragi di mafia e Stato : familiari vittime costernati
di red

Sempre piu' costernati si dicono i familiari delle vittime dell'attentato di via dei Georgofili a Firenze dopo gli strascichi della trasmissione televisiva Omnibus del 22 febbraio in cui alcuni ospiti istituzionali hanno lasciato intendere che la presunta "trattativa" che ci sarebbe stata nel 1992 fra "Cosa nostra" e pezzi dello Stato non sarebbe stata cosi' vergognosa, visto il particolare momento di emergenza.

"Abbiamo appreso per bocca di un Senatore della Repubblica che durante il periodo che ha preceduto le stragi del 1993 dei parlamentari ricevettero una lettera anonima" commenta Giovanna Maggiani Chelli "quella lettera fu inviata in tempi sospetti ,ossia quando una probabile 'trattativa' pare fosse in atto fra mafia e non ben identificati apparati dello Stato".

Secondo la vicepresidente dell'associazione delle vittime, si dice che allora quella lettera anonima definita 'farneticante' non fu compresa e per questo vi furono le stragi del 1993 ma non e' possibile che "non fosse stata a suo tempo compresa da alcuno e malgrado ciò nulla si è fatto per evitare il massacro di Firenze del 27 Maggio 1993".

Maggiani Chelli ricorda quanto emerso da una testimonianza dei processi di Firenze per le stragi: "....Che sarebbero scoppiate le bombe lo sapevano anche i sassi" ed esprime "il tragico sospetto che all'interno di quella eventuale trattativa, noi le vittime di via dei Georgofili, abbiamo rappresentato una 'forzatura' proprio per concretizzare la trattativa stessa".

Affermando "di aver avuto sempre ragione quando affermavamo che dietro alle stragi del 1993 ci sono state vergognose responsabilità politiche ed istituzionali", i familiari delle vittime si dicono "sempre piu' costernati" e ritengono che la recente richiesta di Salvatore Riina di poter accedere agli arresti domiciliari sia il segnale che "la mafia si permette ancora di trattare".

A giudizio dell'associazione dei familiari delle vittime della strage di via dei georgofili a Firenze "la verità completa sulle stragi del 1993 deve essere provata nelle aule di giustizia, per la qual verità non vogliamo minimamente pensare che il Magistrato Gabriele Chelazzi non avesse raccolte sufficienti carte per andare a dibattimento".

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