NOTIZIARIO del 19 gennaio 2005

 
     

Fini supporta mostra di ispirazione fascista e guerrafondaia ?
a cura di Giulia Alliani

A Londra una mostra della Estorick Collection of Modern Italian Art, dedicata all'Aeropittura, ha fatto arrabbiare il Guardian. Noi non l'abbiamo visitata ma, se e' vero quanto riferisce l'articolo, non c'e' dubbio che il non aver collocato le opere esposte nell'ambito temporale e culturale in cui furono realizzate e' stato un errore.

Tuttavia, per quanto riguarda la qualita'delle opere, il giudizio che ne da' il quotidiano britannico sembra fin troppo legato alla consapevolezza della tragicita' dell'ambiente e del momento in cui nacquero. Anche il Mart di Rovereto espone alcuni dipinti di identica ispirazione. Forse e' difficile considerare con tranquillita' opere con certi soggetti in un momento in cui soffiano inquietanti venti di guerra, ma forse sarebbe giusto lasciare che siano i visitatori della mostra a decidere se considerare i dipinti come documenti di un'epoca oppure opere d'arte.

Scrive il Guardian che, per un po'di tempo, era sembrato che la Estorick Collection, un piccolo museo privato, dedicato all'arte italiana del XX secolo, fosse un'iniziativa seria. Organizzava mostre di De Chirico, di fotografia, di design. Ma ultimamente, con preoccupante frequenza, le sue mostre hanno cominciato a celebrare l'arte italiana degli anni '30, senza pero' menzionare il fatto piu' importante della vita italiana del periodo tra il 1923 e il 1945. In un primo momento era parsa un'ingenuita'.

Adesso con "Cieli Futuristi: Aeropittura italiana", l'Estorick si e' preso gioco dei collezionisti d'arte, degli storici dell'arte, e del Governo italiano che, il Guardian e' portato a credere, hanno dato il loro appoggio ad una mostra di pittura fascista che ha per tema i bombardieri.

Si tratterebbe di uno stupefacente attacco al buon gusto che inizia con una intera parete occupata da un testo sull'"aeropittura" - un sottogenere del tardo Futurismo che fiori' nell'Italia di Mussolini - che non contiene il minimo accenno a Mussolini, al Fascismo, all'invasione dell'Etiopia o a un qualsiasi altro dei poco rassicuranti collegamenti che chiunque abbia una minima conoscenza della storia del XX secolo potrebbe fare fra il volo, la guerra, e l'arte negli anni '30. Aggiunge il Guardian che "Cieli Futuristi" non e' una barzelletta.

Non e' una parodia ma un esempio dell'infantile compiacenza del mondo dell'arte. E ha veramente il supporto dello Stato italiano. Il governo di Silvio Berlusconi, con meschinita' e senza lungimiranza, ha ridotto i musei alla fame. Ma il direttore della Collezione Estorick ringrazia calorosamente il Ministero degli Esteri italiano per il suo "impegno" e il "supporto" fornito in occasione di questa mostra d'arte corrotta e di cattivo gusto dell'eta' d'oro del Duce.

Se non altro, sostiene il Guardian, e' bene sapere quali siano le priorita' culturali del Governo Berlusconi. Sostenere che l'aeropittura sia una delle maggiori forme d'arte del ventesimo secolo equivale a rivalutare il kitsch fascista. Secondo il Guardian, alla Collezione Estorick "stanno facendo di tutto per isolare il Futurismo di Marinetti dal violento movimento politico guidato nel periodo tra le due guerre dall'amico e rivale di Marinetti, Benito Mussolini".

Tuttavia il Guardian ci tiene a sottolineare che l'adesione di Marinetti agli ideali fascisti nulla toglie alla sua genialita' ne' toglie valore all'arte futurista: "al contrario, i vari e brillanti modi in cui artisti come Boccioni, Balla e Severini, hanno cercato di tradurre in immagini scattanti la velocita' della modernita', prima della prima guerra mondiale, costituiranno sempre momenti fondamentali della storia dell'arte. Ma dopo le trincee, le battaglie aeree, la guerra il Futurismo non ebbe piu' nulla da dire, se non ai guerrafondai."

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