Iraq : Tories a Blair su truppe , non prendiamo ordini da Bush
di red

Tony Blair e' stato avvertito che le truppe britanniche in Iraq potrebbero dover affrontare un effetto pericoloso se gli Stati Uniti tentassero di bloccare la roccaforte degli insorti a Falluja con conseguente massacro totale.

I comandanti britannici hanno valutato una richiesta degli Stati Uniti di schierare 650 soldati britannici per prima volta nel settore controllato dagli USA. L'ex capo del servizio di sicurezza britannico, John Swinney, ha marchiato come "terribile" un possibile spostamento delle truppe britanniche nei luoghi caldi dell'Iraq.

Parlando in un programma radiofonico, Swinney ha chiesto una dichiarazione della Camera dei Comuni spiegando che "francamente le ultime persone a sapere qualcosa di quello che sta succedendo sono i soldati e le loro famiglie, mentre le prime persone a saperlo sono i funzionari e i media".

Egli ha aggiunto che "e' terribile trattare con i soldati che sono in una situazione molto difficile e che probabilmente, in conseguenza di cio' il Ministero di difesa sta decidendo, stanno per essere messi in una situazione ancora piu' pericolosa."

I Conservatori hanno detto invece che non si puo' operare come se si fosse agli ordini di Washington, commentando che gli Americani vogliono un battaglione britannico "per coprirsi le spalle" nella zona intorno a Baghdad, liberando le forze degli Stati Uniti in vista dell'assalto previsto a Falluja.

Il leader dei conservatori Michael Howard ha detto che "se si pensa a uno spostamento di soldati britannici il governo deve venire a dichiararlo in Parlamento appena possibile".

Il ministero della difesa di Londra ha confermato che ci sono trattative in corso ma ha assicurato che nulla è stato ancora deciso. Per i soldati britannici si tratterebbe del primo dispiegamento al di fuori dalla zona meridionale dell'Iraq.

Vi sono molti problemi nell'organizzazione delle forze di coalizione, soprattutto dopo la notizia che il nuovo governo polacco ha confermato che ridurra' il suo contingente da gennaio e che l'Italia ha subìto via internet nuove minacce se non ritirera' soldati, funzionari ed imprenditori dall'Iraq.

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