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NOTIZIARIO del 11
ottobre 2004
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Ciampi
a Mubarak : pace fra Israele e Palestina "L'Italia non ha partecipato all'intervento militare in Iraq nel marzo 2003; su mandato del Parlamento vi ha inviato, dopo la conclusione del conflitto, un proprio contingente nel quadro di una missione umanitaria, oggi nell'ambito della Risoluzione 1546 dell'ONU." Lo ha detto il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi incontrando oggi al Palazzo del Quirinale il Presidente della Repubblica Araba d'Egitto, Hosni Mubarak. Ciampi gli ha rinnovato "la solidarietà dell'Italia per l'esecrabile attentato terroristico che ha falciato tante vite innocenti a Taba: fra di esse le nostre due concittadine di Dronero. Siamo vicini alla loro famiglia, partecipi del loro straziante dolore." Il Capo dello Stato italiano ha chiesto alla "nuova Commissione europea che sta per insediarsi a Bruxelles" di contribuire alla costruzione di un Mediterraneo "unito" che in tal modo "è protagonista; diviso, diventa marginale". Ciampi ha sottolineato che "non potrà esservi duratura pace nel Mediterraneo senza il superamento del conflitto israelo-palestinese". Ciampi ha ricordato la concordanza con Mubarak, all'indomani dei tragici attentati dell'11 settembre 2001, "sulla perversa connessione tra terrorismo e conflitto israelo-palestinese; di conseguenza, sulla necessità di dedicare il massimo impegno al raggiungimento della pace in quella martoriata terra." "Purtroppo, da allora non vi sono stati progressi nell'applicazione della road-map", ha lamentato il presidente, "la spirale della violenza si è aggravata." "Troppi Palestinesi - ha detto il presidente - vivono in una nera disperazione; troppi Israeliani si sentono insicuri. Se questa paralisi dovesse protrarsi, la ripresa del dialogo diventerà impossibile. E' indispensabile che le parti voltino pagina con coraggio e determinazione." Il presidente Ciampi ha commentato che "l'unica prospettiva è la convivenza di due Stati, Israele e Palestina, in pace e sicurezza: ne deriveranno benefici per entrambi i popoli; per la stabilità in tutto il Mediterraneo; per la lotta all'estremismo, al terrorismo." Ciampi ha aggiunto che "lo svolgimento di una conferenza internazionale in Egitto nelle prossime settimane potrà contribuire alla stabilizzazione dell'Iraq. Per l'Unione Europea, la Conferenza è anche un'occasione per presentarsi unita; per i Paesi arabi e musulmani il punto di partenza per un loro pieno impegno nella pacificazione dell'Iraq." Il riferimento e' alla conferenza sul futuro politico dell'Iraq che si aprira' il 25 novembre in Egitto, come annunciato dall'ufficio del presidente Mubarak ieri. Il Capo dello Stato ha detto che "Il terrorismo è un flagello che va combattuto e sradicato" e "la responsabilità di costruire la pace è un dovere per tutti". Secondo il presidente "l'Italia è unita nella lotta al terrorismo, convinta della necessità sia di sventare tragici attentati, sia di migliorare le condizioni economiche e sociali di popoli che vivono nella miseria e dove, più facilmente, può attecchire la propaganda del terrorismo." Il presidente egiziano Hosni Mubarak e' oggi a Roma a quattro giorni dagli attentati di Taba e vicini paesi del Sinai. Mubarak ha incontrato questa mattina il presidente del consiglio Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi ed e' poi stato invitato a colazione dal presidente della Repubblica al Quirinale.
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Lettera di Ebrei americani al prossimo presidente USA Terroristi: non solo islamici e non solo kamikaze palestinesi
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