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NOTIZIARIO del 25
novembre 2004
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Pedofilia
e internet : maxioperazione in tutto il mondo Una maxi operazione contro la pedofilia on line realizzata da migliaia di agenti in 65 paesi di tutti i continenti, di cui 35 in Europa, ha portato a decine di arresti e migliaia di persone coinvolte. In Italia Circa 400 agenti della Polizia stanno eseguendo cento perquisizioni, centinaia di sequestri di computer e audiovisivi e 4 provvedimenti di custodia cautelare. L'operazione - coordinata dal sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci della procura di Venezia e condotta dalla Polizia Postale del capoluogo veneto - e' stata realizzata con il contributo di Interpol ed Europol, oltre che con l'aiuto della polizia USA e degli altri Stati coinvolti. L'origine dell'indagine e' partita dai file condivisi (file sharing), che gia' erano apparsi in altre indagini conclusesi con arresti nei mesi scorsi , ed e' stata possibile grazie ad attivita' degli esperti tecnici on line sotto copertura per acquisire dati che consentisssero di risalire alle persone coinvolte nell'attivita' in Internet. Fra gli indagati vi sono soggetti gia' coinvolti in indagini su violenze sessuali nei confronti di minori o in tema di pornografia minorile, liberi professionisti, dipendenti pubblici, studenti ed operatori giovanili. D'altra parte il profilo del pedofilo on line e' l'insospettabile giovane di buona cultura, mentre piu' difficile e' individuare le vittime, potenziali o gia' violate. Infatti, nonostante l’attivita' di contrasto delle Forze dell’Ordine e le segnalazioni di Don Di Noto e di altri operatori che hanno portato ad una flessione nel numero di siti pedo-pornografici residenti su server italiani, solo 300 dei minori rappresentati nelle immagini trovate dall'Interpol in tutto il mondo sono stati individuati, come invece sarebbe necessario per interrompere l'abuso in corso e recuperare psicologicamente il bambino. I successi nello smantellamento delle reti pedofile in Italia e all'estro si stanno pero' succedendo a ritmo sempre piu' serrato. La scorsa settimana e' stata individuata una comunita' virtuale italiana di pedofili su un web all'estero dalla polizia postale di Catania con una operazione che vede indagate 15 persone. Perquisizioni dei luoghi di lavoro e delle abitazioni degli indagati si sono avute a Roma, Catania, Cagliari, Lucca, Modena, Chieti, Bologna, Genova, Brescia, Pavia e Trento. In Italia tre settimane fa i Carabinieri avevano condotto in collaborazione con l'I.C.E. - una speciale forza di polizia statunitense qualificata nel contrasto del crimine informatico - un'operazione che ha consentito di smantellare un'organizzazione che gestiva oltre 50 siti pedofili su Internet, denunciando 96 persone in 13 regioni d'Italia. A giugno era stata conclusa, sempre ad opera dei Carabinieri, un'altra operazione analoga, che aveva portato a 6 ordinanze di custodia cautelare e 62 indagati in tutta Italia su impulso del Nucleo investigativo telematico (Nit) della Procura della Repubblica di Siracusa. A febbraio era stata la Polizia postale a scoprire in internet e bloccare un'altra rete pedofila, questa volta con base a Catania, con perquisizioni ed interrogatori in ben 22 citta' italiane. Si tratta di un fenomeno oggi molto diffuso. Nel mondo si e' avuta negli ultimi 15 anni una crescita del 1500%, e dal 2001 ad oggi l’Interpol ha raccolto 250.000 immagini pedo-pornografiche, mentre anche all'estero si sono avute operazioni di smantellamento di reti pedofile. La piu' massiccia di queste si era avuta fino ad ora lo scorso anno ad opera della Gran Bretagna, con migliaia di indagati.
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