Piero
Ricca : la notizia è che Berlusconi non è un' Istituzione
di red
E' esterreffatto Piero Ricca per la presentazione che i media hanno fatto (o non hanno fatto) della sua causa, quella intentatagli per aver apostrofato il premier Silvio Berlusconi con il grido di Buffone (o Puffone) il 5 maggio dello scorso anno, al Palazzo di Giustizia di Milano, al termine delle "deposizioni spontanee" nel processo Sme.
Il giudice di pace Lidio Morone - come correttamente riportato dall'ANSA - nell'udienza del 15 novembre ha escluso dalla costituzione di parte civile la presidenza del Consiglio perche' il danno derivante dal reato di ingiuria si riferisce ''solo alle sofferenze fisiche psichiche di una persona'', in questo caso Berlusconi, e non ''astrattamente'' alla Presidenza del Consiglio.
La decisione del giudice, che confermava il parere del PM Enrica Marinello, ha escluso quindi dall'udienza l'avvocato dello Stato in rappresentanza dell'Istituzione.
Piero Ricca fa rilevare che l'ADNKronos di ieri riportava una dichiarazione dell'Avvocato Ghedini secondo cui Berlusconi non si costituira' contro Piero Ricca ("anzi Pietro - commenta l'interessato - non ho diritto nemmeno al nome esatto"), infatti "non c'è alcun accanimento".
Ghedini argomenta che l'offesa era "rivolta alla presidenza del Consiglio" e critica la decisione del Giudice di Pace. Ma il giovane Ricca aveva esortato contestualmente il premier a farsi processare, azione che interessa strettamente il cittadino Berlusconi.
Ricca - secondo cui "e' ovvio che la notizia politica di quell'udienza e' che la Presidenza del Consiglio e' stata messa fuori causa rispetto all'assurda pretesa di 'lesa presidenza'" - evidenzia che i media hanno invece riportato oggi solo le dichiarazioni di Ghedini e la notizia del rinvio dell'udienza al 26 novembre.
Ricca conclude invece: "Troppo scabrosa la distinzione fra B. e la Presidenza per essere narrata alle genti?".
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