NOTIZIARIO del 20 dicembre 2004

 
     

Israele : tempi duri per Sharon , crisi nelle colonie e al vertice
di red

Tempi duri per Sharon. Nelle colonie un leader influente ha rivolto oggi un appello ai suoi simpatizzanti perche' si oppongano alla legge e si battano contro l'evacuazione delle colonie della striscia di Gaza e di quelle isolate in Cisgiordania.

Pinchas Wallerstein, un dirigente membro del consiglio dei coloni che rappresenta tutti gli Ebrei di Cisgiordania e di Gaza, ha precisato che il Consiglio si riunira' in giornata per decidere ufficialmente se seguira' o non questa sollecitazione all'insubordinazione. Il leader dei coloni ha definito "crimine immorale" il piano di disimpegno da Gaza deciso da Ariel Sharon.

"Voglio che gran parte dell'opinione pubblica sappia che i coloni sono pronti ad andare in prigione, per far capire a chi decide cio' che vogliamo", ha spiegato Wallerstein alla radio dell'esercito israeliano. Il goveno di Tel Aviv ha infatti deciso che chi si opporra' fisicamente all'evacuazione rischiera' fino a tre anni di prigione.

Ma anche a livello centrale vi sono delle difficolta' per la costituzione di un governo di unita' nazionale fra Likud e laburisti. Infatti le trattative si sono bloccate sulla proposta di nominare Shimon Peres primo ministro, carica ricoperta da Ehud Olmert, un uomo di Sharon. Per la Costituzione israeliana, infatti il vicepremier e' uno solo e l'attuale dovrebbe cedere il passo a Peres, ovvero occorrera' modificare la Costituzione.

L'alleanza fra i due partiti consentirebbe a Sharon di evitare elezioni anticipate e rilanciare i negoziati di pace con i Palestinesi. Peres, premio Nobel per la pace, nonostante i suoi 81 anni ha accettato la proposta di tornare a far parte dell'esecutivo Sharon, di cui era gia' stato ministro nel 2001, per appoggiare il piano di ritiro da Gaza.

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