Libertà
di stampa : si parla del caso Italia
di Giulia Alliani
In corso
di svolgimento oggi a Roma un convegno organizzato dai radicali italiani
dal titolo:"IL MONITORAGGIO DELLE DEMOCRAZIE: CONOSCENZA, LIBERTA', STATO
DI DIRITTO A PARTIRE DAL CASO ITALIANO".
Fra i relatori
anche Adrian Karatnycky (esponente della Freedom
House) e Jo Groebel, direttore generale dell'European Institute for
the Media, l'istituto che ha eseguito lo studio
su cui si e' basato il Parlamento Europeo per censurare la situazione
dei media in Italia.
Groebel
ha enumerato alcuni possibili criteri adottati nella comunicazione:
- Mere
Facts: i semplici fatti (che tuttavia non sono mai totalmente esenti
da parzialita', se non altro perche' lo e' gia' l'inevitabile selezione
di quelli da pubblicare)
- Mission:
cioe' il sistema di Lenin. Pubblichiamo solo quello che e' bene il popolo
sappia, cioe' quello che vuole il Partito, cioe', nel caso dei nazisti,
solo quello che vuole Goebbels
- Market:
si parla e si scrive solo di quello che attira il pubblico, si privilegiano
gli argomenti emotivi, di ogni argomento si mettono in evidenza gli
aspetti "soft" e "sexy", i particolari personali, i pettegolezzi.
Groebel
ha elencato quelle che considera le garanzie fondamentali dell'informazione
in una democrazia:
- la liberta'
di informazione (i giornalisti si possono censurare, licenziare, o anche
uccidere, a seconda del tasso di democrazia di un paese)
- l'approccio
pluralistico (che si deve estendere a tutte le minoranze) ed, in particolare,
il tempo e lo spazio dato ai partiti politici e ai loro candidati nei
periodi elettorali (molto gustoso l'esempio russo raccontato per spiegare
anche l'importanza del commento: Putin voleva assolutamente vincere
le elezioni al primo turno, con il 51%, e ha quindi usato tutti gli
strumenti per raggiungere il suo scopo. In tv si vedeva sempre e solo
lui, tuttavia bisognava pur dare l'impressione che ci fosse un po' di
spazio anche per i concorrenti. L'occasione e' stata fornita dalla messa
in onda di un filmato in cui compariva un gruppo di sostenitori di uno
dei suoi avversari. Il gruppo era costituito da uomini e donne di aspetto
piuttosto gradevole, le cui parole non si sono sentite, tuttavia un
commento fuori campo li definiva come "lesbiche e omosessuali maschi",
categorie che l'opinione pubblica e la cultura russa vedono in modo
molto negativo)
- la possibilita'
di un foro aperto a tutte le componenti anche per quanto riguarda i
programmi di intrattenimento, perche' e' l'intrattenimento che trasmette
l'immagine dell'uomo nel mondo, la cultura, le mode e il modo di vivere
di un Paese
- l'offerta
di formazione post-scolastica con la partecipazione dei cittadini
- l'innovazione,
culturale e politica, e la loro diffusione promossa dai mass-media non
dipendenti dal mercato.
Groebel ha
parlato anche della minaccia costituita dalla concentrazione dei mezzi
di comunicazione, soprattutto nell'ambito dei media seguiti dal grosso
pubblico. Secondo lui, giustamente, non si puo' parlare di liberta' e
democrazia se le critiche sono relegate ai media di nicchia, letti o visti
da categorie ristrette. Il
tasso di democrazia si calcola sulle informazioni alle quali puo'accedere
facilmente tutta la popolazione.
La gravissima
novita' italiana, che ha costituito una sorpresa per l'Europa, - ha sottolineato
Groebel -e' stata data dal raggiungimento del potere politico ottenuto
grazie alla combinazione del potere economico e mediatico concentrati
in una sola persona.
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