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NOTIZIARIO del 01
aprile 2004
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Antimafia:
Angela Napoli, Cuffaro si dimetta L'on. Angela Napoli, vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia e responsabile dell'antimafia di AN, ha detto ieri che il presidente della regione Sicilia Salvatore Cuffaro, UdC, indagato per associazione mafiosa e corruzione, dovrebbe dimettersi per la "questione morale". Concorda il DS Lumia, ex presidente della commissione. Il presidente della Commissione, sen. Roberto Centaro, ha precisato che egli non ha il compito di chiedere le dimissioni di alcuno ma di analizzare ed acquisire i diversi elementi per poi riferire in Parlamento. Secondo Centaro il vero problema e' che "i partiti devono uscire dall'equivoco ed ipotizzare un decalogo di legalita' ma pure un sistema elettorale che non guardi ai singoli, ma ai partiti, evitando quindi i detentori di serbatoi di voti che possono avere anche infiltrazioni e condizionamenti". Luigi Bobbio, capogruppo di AN in commissione, dichiara fiducia nei magistrati, "in particolare Grasso che sembra stia conducendo le inchieste con serenità ed equilibro". Tra l'altro afferma che "La richiesta di dimissioni a Cuffaro non riguarda più un singolo personaggio politico o partito ma una intera coalizione, diventando un problema di rilievo nazionale." Altri esponenti di AN non concordano invece con l'on. Napoli. A livello nazionale di AN, opera equilibrismi Ignazio La Russa, che ritiene Angela Napoli "una componente molto autorevole della commissione" che "ha espresso una opinione molto ragionata e motivata ma che impegna la sua funzione di componente dell'antimafia e non è una opinione espressa a nome del partito". La Russa aggiunge che "un avviso di garanzia non costituisce nessun elemento di colpevolezza e non vi e' nessuna ragione quindi che imponga non solo le dimissioni ma anche l'accettazione di responsabilita' da parte di Cuffaro". Cuffaro, sostenuto in questo da diversi politici locali della Casa delle Liberta', sostiene che, essendo "eletto dal popolo", non puo' fare un torto ai suoi elettori dimettendosi. Aggiunge che le conclusioni dell'inchiesta gli daranno ragione. Intanto emergono nuove accuse nei confronti del deputato regionale siciliano Vincenzo Lo Giudice, arrestato lunedi' scorso con altre 42 persone per associazione mafiosa nell'ambito di un'inchiesta su appalti truccati e gestione illecita di beni di mafia. L'esponente dell'UdC e' sospettato - in base ad intercettazioni ambientali - di avere informato un boss riguardo ad indagini che coinvolgevano quest'ultimo e di essere intervenuto su un giudice popolare per far scarcerare un imputato, sotto processo in Corte d'assise. by www.osservatoriosullalegalita.org ___________ I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE
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