Truffa
Banca 121 : Gip respinge archiviazione Fazio
di red
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani non ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal pm di Trani Antonio Savasta nei confronti del governatore della Banca d' Italia, Antonio Fazio, e dell' ex presidente della Consob Luigi Spaventa, indagati per favoreggiamento reale nell'inchiesta riguardante la presunta truffa aggravata e continuata dell'ex Banca 121 ai danni di migliaia di investitori.
La procura di Trani aveva ha aperto un'inchiesta a carico di Fazio il 24 febbraio scorso sostenendo che si trattava "di un atto dovuto dopo i reiterati esposti dell'avvocato Gaetano Scamarcio che rappresenta alcuni clienti di Banca 121".
Il PM inquirente Antonio Savasta aveva chiesto l'archiviazione ai primi di aprile con la motivazione che "c'e' stata attivita' di monitoraggio da parte della Banca d'Italia, ma non c'č stata collaborazione delle banche controllate". Ma il Gip ha ritenuto ora di fissare un' udienza camerale per valutare la posizione dei due indagati in un confronto tra le parti.
La truffa contrattuale sarebbe stata realizzata dalla vendita tra aprile 99 e marzo 2001 di alcuni prodotti finanziari dell'ex Banca 121 (ora incorporata nel gruppo Monte Paschi di Siena).
Il prodotto finanziario era progettato in modo che la banca lucrasse percentuali variabili tra il 43% ed il 52% senza assumere nessuna forma di rischio. Il rischio era tutto del cliente che vendeva a sua insaputa una opzione alla banca ad un prezzo fuori mercato, mentre la banca aquistava sul mercato, ad un prezzo equo, la stessa opzione coprendosi quindi dal rischio dell’andamento del mercato.
In pratica, la banca avrebbe progettato un prodotto finanziario a danno dei clienti allo scopo di ricavare un ingiustificato profitto. I truffati hanno presentato a Taranto ed in altre Procure della Repubblica pugliesi denunce cumulative relative all’ipotesi di truffa contrattuale per i prodotti finanziari incriminati e per i piani finanziari MyWay e 4You.
I prodotti finanziari in scadenza sono stati a suo tempo sequestrati dal magistrato per evitare che si consumasse il reato.
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