NOTIZIARIO del 4 marzo 2004

 
     

04/3 Processata ex primo ministro finnico per aver cercato documenti segreti sulla guerra

(di Giulia Alliani) Aveva cercato di impadronirsi della prova che il premier suo predecessore aveva tramato contro la pace, ed oggi e' sul banco degli imputati.

Si tratta dell'ex Primo Ministro finlandese, signora Jaatteenmaki, accusata di avere cercato di impadronirsi a fini elettorali di documenti segreti del Ministero degli Esteri, contenenti i dettagli dei colloqui sull'Iraq avvenuti nel dicembre 2002 tra il suo predecessore Paavo Lipponen e il Presidente Bush. Nel testo dei documenti Bush ringraziava Lipponen per il sostegno offerto durante il montare della tensione precedente alla guerra contro l'Iraq.

La circostanza avrebbe potuto toccare un nervo scoperto in Finlandia, dove la popolazione aveva manifestato una fiera opposizione all'azione militare contro Baghdad senza nascondere forti sospetti sulle vere intenzioni degli Stati Uniti. Ed infatti nel marzo 2003, in periodo elettorale, la Jaatteenmaki si era servita di quelle informazioni riservate per sostenere che Lipponen aveva portato la Finlandia lontano dalla strada della pace. Il suo Partito di Centro era quindi risultato vittorioso alle elezioni.

Jaatteenmaki si era dimessa nel giugno 2003 a soli due mesi dalla nomina, negando fino all'ultimo di avere richiesto quelle informazioni . Il caso dimostra l'estensione delle ripercussioni del conflitto in Iraq, che e' riuscito a scuotere anche un piccolo paese nordico non allineato che si trova ai margini dell'Europa ed e' noto per la sua tradizione politica di onesta' e per l'assenza di corruzione. Nonostante tutto la signora Jaatteenmaki continua a godere dell'appoggio del suo partito e, in giugno, correra' nelle elezioni per il Parlamento Europeo.

L'ex-primo ministro rischia una multa per avere chiesto ripetutamente le informazioni riservate ad un assistente del Presidente, che sostiene di avere ricevuto pressioni e un numero di fax segreto, e che a sua volta rischia una multa. La Jaatteenmaki ha dichiarato al Tribunale che non pensava che "ricevere o spedire dei fax fosse un reato" e il suo avvocato sostiene che si tratta di un processo politico poiche' "non e' punibile il fatto che si sia servita delle informazioni per provocare uno scandalo, ricorrendo ad un metodo contrario alla tradizionale cultura politica del Paese".

La prima udienza del processo si e' svolta mercoledi'. Il processo dovrebbe concludersi oggi e la sentenza e' prevista entro 15 giorni.

by Bollettino Osservatorio

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