04/3 Al Quaeda ipotizza ombra USA dietro ultimi attentati in Iraq
(di red) Al Quaeda ha negato la responsabilita' degli attentati di Karbala e di Baghdad che hanno mietuto 117 vittime per le quali sono stati proclamati tre giorni ddi lutto nazionale.
Ieri Mouwafak al-Rubaie, membro del governo provvisorio, si era invece detto convinto che il mandante fosse il numero due della rete terroristica islamica, Abu Musab al-Zarqawi, commentando che :"il popolo iracheno non avrà pace finché non lo avrà mandato in prigione".
Ma un'altra tesi si affaccia dietro il massacro di 117 civili, e cioe' che si sia trattato di una trama ordita dagli Stati Uniti per accendere una guerra fratricida fra Musulmani iracheni. Sono gli stessi mujahideen di al-Qaeda a diffondere questa versione dei fatti, dissociandosi dall'attentato e dicendo che gli Americani stanno tentando di dare della organizzazione di combattenti islamici, che ha gia' inflitto gravi perdite alle truppe USA, un'immagine falsata.
I combattenti di Al Quaeda hanno diffuso un messaggio dicendo che il loro obiettivo sono "i crociati americani e i loro alleati", la polizia irachena, i rappresentanti USA nel governo iracheno, gli agenti degli Stati Uniti ed il gruppo che perseguita i mujahideen in Iraq, compresi i Sunniti e gli Sciiti che orbitano nel governo. Al Quaeda si appella al popolo iracheno dicendo che i suoi guerriglieri "amano Allah e il suo profeta" e fanno solo cio' che piace ad Allah.
Al Quaeda conclude dicendo che gli USA cercano di aizzare gli Iracheni contro i mujiaidin, mentre essi chiedono a tutti i gruppi di mettersi intorno a un tavolo per unirsi e dichiarare guerra agli USA, che definiscono l'"idolo del secolo".
Quale che sia la verita' sulle stragi, esse comunque mettono in discussione la politica USA in Iraq, evidenziandone il fallimento, e bloccano la normalizzazione che si voleva accreditare: la cerimonia per la firma della Costituzione transitoria, prevista per ieri, e' stata rinviata a data da stabilirsi.
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