NOTIZIARIO del 17 febbraio 2004

 
     

17/2 Votata la fiducia al decreto salvareti

(di Elisa Mabrito) Il governo ha ottenuto oggi pomeriggio alla camera la fiducia sul decreto "salvareti" , ovvero sul disegno di legge di conversione n. 4645, nel testo della Commissione, identico a quello del Senato. L'opposizione aveva chiesto il voto segreto e suoi esponenti hanno fatto numerosi interventi.

L'on. Alba Sasso ha ricordato che i rilievi del presidente Ciampi alla legge Gasparri ne hanno sottolineato l'incostituzionalita' perche' lesivo del pluralismo, ed ha detto che il decreto in votazione non ha superato questi nodi. Ha anche dichiarato che la richiesta del governo di porre la questione di fiducia sul provvedimento costituisce "un ulteriore evidente segnale della crisi della coalizione di Governo, nonostante le trionfalistiche dichiarazioni sui giornali rispetto alla cosiddetta avvenuta verifica."

L'on. Giulietti ha rilevato fra l'altro che "se si fa una campagna di terrorismo verbale dicendo che si sta per procedere a licenziamenti a Retequattro e a RAI3 (ciò è falso e infondato: RAI3 non è neppure citata dalla Corte costituzionale! Sono balle!), come si può non accogliere l'emendamento sugli ammortizzatori sociali?" desumendo che "non era vero che era in arrivo la disoccupazione! Si trattava di uno strumento propagandistico per coprire l'operazione di estremismo proprietario che riguarda poche, anzi pochissime persone, non certo l'interesse nazionale!"

L'on. Colasio ha portato dati tecnici a sostegno del fatto che l'opposione al decreto ed alla legge Gasparri non e' ideologica. Ha quindi ricordato che il presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato Tesauro spiego' "che, in una consolidata disciplina antitrust a livello europeo e nazionale, il criterio discretivo per definire la concorrenza rispetto ad un prodotto ed al mercato rilevante e, correlativamente, rispetto alla posizione dominante o meno è la sostituibilità.".
" Oggi, nel nostro paese - ha chiesto provocatoriamente Colasio - esiste questa sostituibilità tra mercato digitale e mercato analogico rispetto, non certo alle televendite, ma a quella produzione di notiziari politici e di telegiornali che rappresentano l'essenza finale ed ultima della comunicazione politica? La risposta, purtroppo, è «no»".

L'on Panattoni ha segnalato all'assemblea "l'imbarazzo e la vergogna che proviamo oggi, in quanto siamo costretti a discutere emendamenti di buonsenso senza alcuno scopo: infatti il Governo, nonostante la considerevole maggioranza di cui dispone in questa Assemblea, ha deciso di porre la questione di fiducia per salvare una rete televisiva del Presidente del Consiglio. " ed ha aggiunto che la maggioranza sa sa che sta commettendo quasi un «atto illecito».

by Bollettino Osservatorio

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