16/2 Parmalat: gli Svizzeri negano di avere il "tesoro" di Tanzi

(di red) La banca privata PKB di Lugano ha negato che fra i suoi conti ve ne sia uno riconducibile a Calisto Tanzi su cui siano depositati 100 milioni di euro. Il direttore generale della banca svizzera ha detto anche che la PKB non ha mai avuto rapporti diretti con il Gruppo Parmalat.

Secondo il Corriere della Sera, che ha tratto le sue deduzioni dagli atti dell'inchiesta, su quel conto sarebbero transitate nel tempo consistenti somme provenienti dagli sconti fatti a Parmalat dalla societa' svedese Tetra Pak e sarebbe stato usato per il pagamento in nero di alcune prestazioni all'ex avvocato di Tanzi, Michele Ributti. Degli sconti Tetra Pak aveva parlato anche Fausto Tonna.

Il conto non sarebbe intestato a Tanzi, ma allo studio legale luganese Spiess e Associati. Sabato lo studio ha diffuso un comunicato confermando l'esistenza del conto, dicendo pero' che gli importi non hanno mai superato i 2 milioni di euro. Lo studio Spiess e Associati ha anche precisato che una volta appresi i sospetti legati alla vicenda Tanzi-Parmalat ha provveduto ad inoltrare le necessarie notifiche alle competenti autorita' svizzere.

Calisto Tanzi, l'ex patron, ha fatto dichiarare al suo avvocato di essere "incredulo": più volte ha infatti negato di aver occultato conti esteri personali. Secondo il procuratore reggente parmense Vito Zincani, le cifre che sono state fatte sui quotidiani "sono premature".

Oltre alla banca privata PKB, anche Bank of America, Citigroup, Deutsche Bank, Morgan Stanley, Banca Popolare di Lodi, la società di gestione Nextra e l’UBS sono nel mirino degli inquirenti milanesi.

I magistrati milanesi e quelli emiliani si sono consultati nei giorni scorsi con i colleghi svizzeri, nell'ambito di una richiesta di assistenza giudiziaria attiva e passiva, mentre dall'altra parte del globo, in Brasile, si indaga su cospicui fondi apparentemente provenienti dall'Italia e correlati con Parmalat Brasil.

by Bollettino Osservatorio

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