NOTIZIARIO del 15 febbraio 2004

 
     

15/2 Gran Bretagna: potrebbe essere scarcerata ma resta in prigione

(di Giulia Alliani) Il Ministro degli Interni britannico, David Blunkett, e'stato accusato di essersi arreso alla "mentalita' del linciaggio" dopo che ieri il Servizio Penitenziario si e' servito di nuovi poteri accordatigli per continuare a mantenere in condizioni di detenzione Maxine Carr.

La Carr ha 26 anni ed insegnava nella scuola frequentata da Holly Wells e Jessica Chapman, le due bambine assassinate due anni fa. Il fidanzato della Carr, Jan Huntley, e' stato riconosciuto colpevole dell'assassinio, e anche Maxine Carr era stata condannata in dicembre a tre anni e mezzo di reclusione per aver mentito alla polizia nel tentativo di proteggere Hunt.

La Carr si trova agli arresti dal momento in cui fu chiesta anche per lei la custodia cautelare, cioe' dall'agosto 2002, e, a meta' maggio, avra' scontato meta' della pena. In gennaio la sua situazione risultava rientrare fra quelle previste da un progetto che seleziona i condannati ai quali e' consentito di usufruire della scarcerazione anticipata previa l'applicazione del braccialetto elettronico.

Servendosi dei nuovi poteri conferitigli a questo scopo dal Ministro degli Interni, Martin Narey, responsabile dell'HDC (il progetto per la scarcerazione anticipata), ha fatto comunicare alla Carr che la sua richiesta per essere ammessa al programma era stata respinta perche' avrebbe minato la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Secondo Narey la complicita' della Carr l'ha posta agli occhi del pubblico come un personaggio inevitabilmente collegato all'autore del feroce assassinio.

Il suo rilascio potrebbe quindi suscitare forte sconcerto nell' opinione pubblica. Sempre secondo Narey un altro fattore che depone a sfavore del rilascio e' costituito dal pericolo per l'incolumita' della Carr stessa.

A questo proposito va ricordato che In Inghilterra, a differenza che in Italia, fra i presupposti da considerare anche in caso di richiesta di custodia cautelare, oltre a pericolo di fuga, inquinamento delle prove, e pericolo di reiterazione del reato, si deve aggiungere anche il rischio di linciaggio.

Secondo Shami Chakrabarti, il direttore di Liberty, un'associazione per i diritti umani,sarebbe meglio se in futuro le decisioni in merito alle pene da scontare non venissero piu' prese sotto l'influenza dei media o degli uomini politici. Infatti la possibile scarcerazione di Maxine Carr era stata l'oggetto di un sondaggio popolare effettuato dal Sun.

Secondo i risultati del sondaggio il 96% delle risposte era contrario alla scarcerazione. Il presidente del Trust per le Vittime del Crimine, Norman Brennan ritiene invece la decisione di Narey molto ragionevole.

by Bollettino Osservatorio

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