4/2 GB: Blair contestato per commissione; rivelazioni di un ex capo dell'intelligence
(di Rico Guillermo) L'opposizione britannica ritiene che la commissione d'inchiesta sulle armi di distruzione di massa, di cui Blair ha annunciato l'istituzione ieri, abbia limiti eccessivi. Viene contestato il fatto che non sara' esaminato l'uso che il governo ha fatto delle informazioni di intelligence per decidere l'entrata in guerra contro l'Iraq.
A parere di Blair: "Il giudizio politico che riguarda governo e parlamento non può essere materia di giudizio di una commissione" e quindi il gruppo di cinque "saggi" presieduto da Lord Robin Butler si limitera' ad esaminare il lavoro dei servizi segreti.
I liberaldemocratici hanno comunicato che diserteranno la commissione ed affermato che l'opinione pubblica non potra' fidarsi dei risultati che essa produrra'. Inoltre quasi tutto il lavoro di indagine resterà riservato.
Alcuni commentatori fanno poi rilevare che la commissione e' una emanazione del governo ed anche i servizi segreti dipendono da esso (a differenza che negli USA, dove sono organismi indipendenti), dunque di fatto il controllato coincide con il controllore. Tuttavia questo aspetto e' bilanciato dal fatto che l'evidenziazione di negligenze da parte dei servizi M16 avrebbe l'effetto di sgravare di responsabilita' la persona di Blair.
Gia' oggi il quotidiano britannico The Independent riporta le dichiarazioni di un ex capo dell'intelligence della difesa, Brian Jones, che afferma che alcuni esperti avvisarono i servizi segreti britannici che l'Iraq poteva anche non avere armi chimiche e biologiche, ma i responsabili dell'intelligence ingnorarono i loro giudizi.
Jones - dimessosi nel gennaio 2003 - dice di aver protestato insieme ad altri funzionari per il dossier costruito nel settembre 2002 e su cui si baso' l'entrata in guerra, perché temevano di diventare capri espiatori, in caso le armi di distruzione di massa non fossero state trovate dopo il conflitto.
by Bollettino Osservatorio
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