NOTIZIARIO del 1 febbraio 2004

 
     

1/2 BBC intimidita dal governo? Anche la FNSI preoccupata per la vicenda

(di Giulia Alliani) L'ex direttore generale della BBC Greg Dyke - che si è dimesso giovedì a seguito del rapporto del giudice Hutton sulla morte dello scienziato David Kelly - ha accusato Downing Street di aver "sistematicamente intimidito" l'emittente pubblica riguardo ai servizi sulla guerra in Iraq. In particolare Dyke ha rivelato al Sunday Times che Alastair Campbell, quando era era il capo della comunicazione di Downing Street, "intimidiva i giornalisti che non scrivevano la sua versione dei fatti".

In una lettera resa pubblica oggi e scritta da Dyke a Tony Blair a marzo l'ex direttore cercava di spiegare al primo ministro: "Sei impegnato in una difficile battaglia per far accettare al mondo il tuo punto di vista e quindi ovviamente vuoi che sia riportato. .... Il nostro ruolo in queste circostanze è di cercare di dare un'immagine equilibrata". La lettera dimostrerebbe comunque che la discussione fra la BBC e Blayr datava a prima del servizio di Andrew Gilligan, andato in onda a maggio. Tuttavia un portavoce di Downing Street ha dichiarato "Non facciamo commenti sulla corrispondenza privata".

Intanto la Federazione nazionale sdella stampa italiana, FNSI, ha espresso "preoccupazione per alcuni risvolti della vicenda che ha opposto la BBC e il suo reporter Andrew Gilligan, riconosciuto colpevole di gravi violazioni deontologiche, al Governo di Tony Blair."

La FNSI ritiene che il rapporto Hutton contenga "inaccettabili invasioni di campo della politica nell'informazione. In particolare desta grave preoccupazione il punto 455 del documento dove il giudice sostiene che Gilligan ha sbagliato e a non avvisare il ministero della Difesa britannico in anticipo sui contenuti della trasmissione e ha sbagliato a intervistare una fonte non autorizzata".

La FNSI commenta: "In sostanza il rapporto Hutton pretenderebbe che ogni resoconto di giornalismo investigativo sia sottoposto alle fonti ufficiali prima di essere reso pubblico. Un non sense dal punto di vista delle libertà dell'informazione, al di là del merito della sentenza che condanna Gilligan e la BBC. Una fonte ufficiale infatti non avrebbe mai avallato trasmissioni come quella. Un reportage, peraltro, che il Sindacato dei giornalisti britannici ha definito sostanzialmente corretto."

Il parallelo con la situazione italiana, dopo gli ultimi avvenimenti inerenti al TG1 ed alle censure di giornalisti e' immediato: "Purtroppo pretese come quelle di Hutton non sono nuove neanche in Italia - commenta la FNSI - dove il potere politico ed economico si fa sempre più aggressivo con l'informazione. Occorre impedire che questi punti discutibili della sentenza del giudice Hutton diventino un pericoloso precedente per tutta l'informazione.".

by Bollettino Osservatorio

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